Risotto di pesce, branzino al forno, dolce e vino: un raffinato menù per il pranzo di Ferragosto organizzato dalla famiglia Benetton a 24 ore di distanza dal crollo del ponte Morandi gestito tramite Autostrade da Atlantia, società di cui la dinastia tessile è azionista di maggioranza. Mentre a Genova, città sventrata e sconvolta, si iniziava la conta dei morti (43 ad oggi accertati) e l'incessante lavoro tra le macerie alla ricerca di superstiti, in una villa a Cortina d'Ampezzo c'è stato il tradizionale banchetto a cui la famiglia di imprenditori non ha voluto rinunciare, con 90 invitati e servizio di catering.
Ad anticipare la notizia che indigna l'Italia, è stato ieri il quotidiano La Verità. Sui social bufera di polemiche e critiche.
Pranzo di Ferragosto, la tragedia non ferma la festa
L'appuntamento era fissato a mezzogiorno nella villa, una delle più eleganti di Cortina, a due passi dall'esclusivo Golf club, di proprietà di Giuliana Benetton, 81 anni. Un evento che riunisce anche gli altri fratelli, Luciano, Gilberto, non più Carlo (deceduto) tutti proprietari del gruppo tessile e azionisti di maggioranza di Autostrade per l'Italia, ma anche i figli, i nipoti, gli amici industriali del Veneto.
La tragedia di Genova non ha fermato la festa. I circa 90 ospiti, 70 adulti e una ventina di bambini, sono arrivati puntuali e tutto si è svolto in grande stile.
Dopo l'aperitivo in piedi, è stato servito un pranzo seduti a base di pesce, organizzato dal rinomato servizio di catering del ristorante 'Da Celeste' di Venegazzù in provincia di Treviso, specializzato in ricevimenti in occasione di eventi prestigiosi quali la mostra del cinema di Venezia. Secondo Il fatto quotidiano, la spesa per il ricevimento è stata anche relativamente bassa: 8mila euro, neanche 90 euro ad invitato.
Così anche quest'anno non è stata disattesa la volontà della capostipite scomparsa nel 2000, Rosa Carniato in Benetton che voleva vedere i quattro figli con tutti i parenti e amici riuniti a tavola a Ferragosto.
In quelle ore però, la tragedia e le sue proporzioni erano già note, tutte le tv trasmettevano le drammatiche immagini del ponte spezzato, la gravità dei fatti era oggetto di incessante attenzione mediatica, comprese le polemiche sulla gestione di Società Autostrade, sulla sicurezza e manutenzione scarsa o assente, a fronte dei crescenti costi dei pedaggi e delle cifre intascate dalla concessionaria che riconduce ai Benetton.
Ciò non ha impedito i festeggiamenti, con tanto di brindisi finale.
Pranzo di Ferragosto, la versione della famiglia
Nel giorno dei funerali di Stato a Genova e della conferenza stampa dei vertici di Società Autostrade in cui sono arrivate scuse a metà per il crollo del ponte, fonti vicine alla famiglia hanno confermato all'agenzia Ansa il pranzo ferragostano nella villa di Cortina. Ma sostengono che ci sia stata una cerimonia commemorativa per il fratello Carlo scomparso lo scorso 10 luglio, una riunione organizzata molto tempo prima, dicono.
Aveva già indignato l'opinione pubblica il silenzio dei Benetton che avevano ritenuto sufficiente un gelido comunicato diramato da Autostrade dopo il crollo del ponte.
Solo il giorno dopo Ferragosto, un comunicato stampa a nome di azionisti e management ha concesso parole di dolore per le vittime e i familiari. Un comportamento che striderebbe con la versione del Corriere della Sera che tratteggia una famiglia "sotto shock" tra silenzio e ritrosia.
Benetton, indignazione italiana
Al centro del dibattito politico ora che il Governo sta valutando di ritirare ai Benetton le concessioni autostradali, la famiglia, mentre ha già schierato un team di legali, ieri nel giorno di lutto nazionale ha diramato un comunicato ufficiale per "esprimere il nostro profondo dolore e manifestare la nostra concreta vicinanza a chiunque sia stato colpito dai terribili eventi del 14 agosto".
Ciò non mitiga ma anzi esalta l'indignazione degli italiani, soprattutto attraverso i social con commenti del tipo: "Affrontare il dolore a Cortina? Indecente". "Tre giorni per lasciarsi sfuggire un accenno di dolore per le vittime?". Oppure "Dolore per le vittime? Direi per il portafoglio".