Non è bastato che due bambini di sei e 12 anni perdessero la vita investiti da un treno, non è bastato che la loro madre, anche lei vittima dell’incidente, sia ricoverata in condizioni gravissime e in coma: a Brancaleone, in provincia di Reggio Calabria, per raggiungere la spiaggia si preferisce attraversare a piedi i binari piuttosto che usare un sottopassaggio.

“E’ scomodo e pieno di rifiuti e sterpaglie”

La scena continua a ripetersi: non solo i turisti, ma anche gli abitanti di Brancaleone continuano a passare sopra i binari della ferrovia, piuttosto che utilizzare il sottopasso presente nei pressi della stazione.

Molti lo giudicano scomodo, secondo altri non è pratico da usare perché pieno di rifiuti e sterpaglie: così tutti, compresi anziani e donne con neonati, preferiscono “rischiare” in altro modo, ovvero camminare sulla linea ferroviaria quando non transitano convogli.

“E’ un problema presente in diversi centri, sia sulla costa ionica sia su quella tirrenica. E’ una questione quasi di cultura, oltre che di praticità”, ha affermato Salvatore Mottola Di Amato, commissario prefettizio che amministra il comune di Brancaleone, dopo che il consiglio comunale è stato sciolto per infiltrazioni mafiose. I residenti si comportano così tutto l’anno, affiancati dai turisti nella stagione estiva. Non mancano le voci fuori dal coro: sul sito del quotidiano online Tgcom24, nei commenti a un articolo dedicato all’incidente, una lettrice afferma che il sottopassaggio non è inagibile, “è solo sporco perché la gente butta cose, altrimenti si passa”.

Lorenzo ha disperatamente cercato di salvare la sorellina Giulia

L’incidente di mercoledì è avvenuto in un punto distante 200 metri dal sottopassaggio. La dinamica è stata ormai chiarita: Simona Dall’Acqua e i suoi due figli, Giulia di sei anni e Lorenzo di 12, avevano attraversato insieme a lei i binari diretti verso la spiaggia, quando improvvisamente la piccola Giulia, sofferente di autismo, è sfuggita al controllo della madre e è tornata sulla ferrovia, fermandosi proprio in mezzo ai binari.

Il fratello Lorenzo si è accorto dell’arrivo del treno e si è lanciato verso la sorella, in un disperato tentativo di spingerla giù dalla scarpata, ma è stato investito insieme alla piccola Giulia. Entrambi sono morti sul colpo, mentre la madre, che correva subito dietro Lorenzo, è stata colpita dal convoglio riportando ferite gravissime.

Non si è ancora svegliata dal coma. La figlia più grande Benedetta, di 16 anni, non è rimasta coinvolta nell’incidente perché era rimasta a casa: purtroppo ha assistito alla tragedia e ora è affiancata costantemente da uno psicologo oltre che dal padre, che l’ha raggiunta ieri.

Le indagini della polizia ferroviaria puntano a verificare anche il pieno funzionamento del sistema frenante del treno, composto da due vagoni: realizzato negli anni Ottanta, può raggiungere una velocità massima di 130 chilometri all’ora.