In Italia l'attracco della nave Diciotti al porto di Catania è diventato argomento di dibattiti, anche e soprattutto politici. E mentre i politici dibattono, molti migranti restano chiusi in quella nave. Gli unici che hanno ottenuto il permesso di sbarcare sono stati 27 minorenni, di età compresa tra i 14 e i 17 anni, tutti originari dell'Eritrea ad eccezione di una bimba somala. Questi ragazzini provengono da una detenzione in Libia durata, per alcuni, anche 3 anni. Bimbi malnutriti, come scheletri, rimasti al buio per 8 mesi e sottoposti a vessazioni e sofferenze.

Giovanna Di Benedetto, portavoce di Save The Children, ha asserito che una bimba sbarcata a Catania aveva sul suo corpo lesioni d'arma da fuoco. Terres des Hommes ha pubblicato, nelle ultime ore, la confessione di un'operatrice presente allo sbarco dei 27 minori. La donna ha parlato di "27 scheletrini", uno aveva la gamba con diametro simile a quello del suo braccio.

Chiusi per 8 mesi al buio

La Di Benedetto ha detto che molti bimbi della Diciotti hanno riferito di aver passato 8 mesi al buio. Non si sa ancora se i ragazzini siano stati segregati in camere o container. Ci sono minori magrissimi, che sembrano scheletri: pesano appena 35 kg. E' indubbio, secondo la portavoce di Save The Children, se tali minori siano malnutriti e in uno stato di forte deprivazione.

Una volta sbarcati, i piccoli migranti sono stati sottoposti agli esami sanitari e condotti nei vari centri di accoglienza predisposti dall'amministrazione di Catania. In queste ore diverse organizzazioni, come l'Unhcr e l'Organizzazione internazionale per le migrazioni stanno sollecitando l'Esecutivo italiano a permettere lo sbarco di tutti i migranti sulla Diciotti.

Affrontare subito le problematiche di molti migranti sulla Diciotti

Roland Schilling, vice rappresentante regionale dell'Unhcr a Roma, ha ringraziato la Guardia costiera per aver salvato la vita di molti migranti, evidenziando che c'è bisogno di risolvere urgentemente tale "impasse". Schilling ha aggiunto che tanti a bordo della Diciotti potrebbero necessitare di protezione internazionale ed hanno vissuto momenti terribili.

I migranti che vengono dalla Libia vengono sovente sottoposti a sevizie e abusi indescrivibili. Federico Soda, direttore dell'ufficio di coordinamento per il Mediterraneo dell'Oim, ha affermato che occorre individuare e affrontare in modo adeguato le vulnerabilità di molti migranti sul natante approdato a Catania.