Una vera e propria tragedia quella di stamattina avvenuta nella casa circondariale di Poggioreale, a Napoli. A diffondere la notizia è il segretario per la Campania del Sappe, sindacato autonomo di polizia penitenziaria, Emilio Fattorello. Un uomo si è impiccato nella sua cella mentre i suoi compagni di stanza erano andati a passeggiare. Quando questi sono tornati, hanno assistito ad una terribile scena: il detenuto è stato rinvenuto privo di vita, impiccato con un lenzuolo.

La dinamica e il racconto

A riportare la notizia è Il Mattino che ha diffuso le parole di Emilio Fattorello che ha ricostruito l'intero dramma e rilasciato dichiarazioni su quanto successo in mattinata: "I tentativi di soccorso della polizia penitenziaria e dei sanitari - spiega - non sono valsi a nulla. L'uomo ha approfittato dell'assenza dei suoi quattro compagni di cella per mettere in atto il suo folle gesto. Si tratta di un detenuto di trenta anni originario di Maddaloni (comune situato in provincia di Caserta)".

Poi specifica che la vittima avrebbe dovuto scontare altri 8 anni nella casa circondariale: "Era appellante da giugno dell'anno scorso per rapina e tentato omicidio: avrebbe scontato la sua pena soltanto nel giugno del 2027". Il 30enne che ha deciso di togliersi la vita era detenuto nel Padiglione Napoli e si sarebbe impiccato alle inferriate con il lenzuolo. C'è un particolare che tiene, però, non poche persone con il fiato sospeso.

Ultimamente drammi del genere tendono a consumarsi con maggiore frequenza: non è passato così tanto tempo dal suicidio del professor Parrillo per sfuggire al carcere, dove doveva scontare una pena di 3 anni. Un tema delicato e che abbiamo affrontato già all'inizio del 2018, quando la situazione suicidi nelle carceri italiane aveva subito un preoccupante incremento.

Napoli, terzo morto in poche settimane

A Napoli è ormai allarme, sono già tre le morti in poche settimane. Hanno destato tanta preoccupazione anche i due casi precedenti che si sono consumtati entrambi tra le mure di Poggioreale. Il 26 luglio un detenuto di 37 anni di Marigliano, frazione di Nola in provincia di Napoli, è stato trovato impiccato con un lenzuolo; il giorno prima, invece, un quarantenne della provincia di Caserta è morto, anche se in quel caso si è trattato di un malore. Sta di fatto che la situazione sta sfugggendo di mano e la preoccupazione cresce giorno dopo giorno.