Non c’è tempo da perdere: le forze dell’ordine in tutta Italia sono allertate. Una bimba rischia gravi problemi di Salute e forse perfino la vita: è stata sottratta dai propri genitori, accompagnati da una terza persona che si è qualificata come l’avvocato di famiglia, mentre era in cura all’Ospedale Regina Margherita di Torino per un grave stato di denutrizione.
Naturalmente i medici e gli infermieri si sono opposti alla scelta dei tre di portarla via, spiegando che il percorso di cure era ancora lungo e che ci sarebbero stati rischi nell’interromperlo.
È probabile che i genitori siano stati spinti a compiere questo gesto estremo dal timore di perdere la figlia, visto lo stato in cui versava.
Così, dopo aver abbandonato la struttura sanitaria, sono scomparsi nel nulla; ora si occupa del caso la Procura dei minori che ha ricevuto le cartelle mediche della piccola.
La bambina spesso mandata a letto senza cena per punizione
Tutto è cominciato qualche giorno fa, quando la bimba è stata ricoverata nell’ospedale di piazza Polonia in un preoccupante stato di malnutrizione. La piccola di 10 anni, pur non essendo in pericolo di vita, era malata e denutrita.
A quanto pare non per particolari problemi economici della sua famiglia, ma perché a casa sua il cibo era considerato come un premio, nel caso la bambina si fosse comportata bene.
In pratica gli inquirenti e i medici sostengono che spesso i genitori l’avrebbero mandata a letto senza cena per punizione: una forma di ricatto inaccettabile su di un minore.
Così chi aveva in cura la giovanissima paziente ha deciso di informare l’autorità giudiziaria per toglierla temporaneamente alla famiglia per permetterle di ristabilirsi: ma il padre e la madre della bimba devono aver capito quello che stava succedendo e hanno così deciso di interrompere il suo ricovero, portandosela via.
La piccola è sparita nel nulla insieme ai genitori
La situazione pare che sia degenerata quando medici ed infermieri hanno spiegato ai parenti che la piccola necessitava di un lungo percorso di riabilitazione. I genitori, spalleggiati dall’avvocato che ha detto di tutelare i diritti della famiglia, hanno raccolto tutti gli effetti personali della bimba e l’hanno portata via.
A nulla sono valse le parole del personale medico che ha scongiurato i tre di non interrompere le terapie: il gruppo è salito su un’auto ed è partito non si sa verso quale meta. Per legge non è possibile fermare chi decide di propria volontà di abbandonare una struttura sanitaria.
L’unica alternativa possibile per chi aveva in cura la bambina è stata quella di informare la Procura della Repubblica, spiegando i rischi che corre senza un’adeguata assistenza medica. Così si sono messe in moto le ricerche, nella speranza di poter intervenire prima che la vittima innocente subisca danni seri alla propria salute.
Le indagini proseguono nel massimo riserbo: è trapelato solamente che la famiglia potrebbe essersi rifugiata nel Sud Italia, o più probabilmente in Sardegna.