Le cure sono inutili ed anche un soldato di ferro come John McCain deve purtroppo arrendersi. Il senatore repubblicano che fu avversario di Barack Obama nella corsa verso la Casa Bianca ha deciso di interrompere il trattamento contro una forma aggressiva di tumore al cervello che gli è stata diagnosticata circa un anno fa. Anche nel momento della diagnosi i medici gli avevano preannunciato che la sua battaglia contro il cancro sarebbe stata molto difficile da vincere, lui non si è arreso ed ha superato qualunque aspettativa di vita. La malattia, però, avanza in maniera inesorabile e non può essere curata.

McCain ha pertanto deciso di non sottoporsi più ad alcuna cura e di attendere il suo destino. Ha praticamente i giorni contati, ma conserva intatta la sua forza interiore, la stessa che gli ha consentito durante la sua carriera, prima militare e poi politica, di combattere i suoi nemici. E tra questi, l'ultimo grande nemico benché esponente del suo stesso partito che non è riuscito a sconfiggere: Donald Trump. Ma la sua intenzione, già esposta qualche mese fa, rimane ferma. Non vuole l'omaggio della Casa Bianca in quello che sarà il momento dell'estremo saluto, non vuole Trump al suo funerale.

Il comunicato della famiglia

"Ogni ulteriore cura è inutile, John ha comunque superato ogni aspettativa di sopravvivenza.

La malattia prosegue inesorabile con l'avanzare dell'età", ha fatto sapere in una nota la famiglia di John McCain che, tra l'altro, compirà 82 anni il prossimo 29 agosto. L'esponente del Grand Old Party aveva lasciato Washington e preso la decisione di curarsi a casa, in Arizona. Ora ha deciso di interrompere qualunque cura, perché purtroppo non c'è nulla che possa sconfiggere il cancro.

"Amo mio marito", è lo straziante tweet di Cindy Hensley McCain, la sua seconda moglie sposata nel 1980, "Dio benedica tutti coloro che hanno avuto cura di lui durante il suo viaggio - aggiunge - perché senza di voi non avremmo potuto farcela".

Dalla prigionia in Vietnam al Senato degli Stati Uniti

John Sidney McCain III è nato a Colon, a Panama, il 29 agosto del 1936.

Il suo nome sale agli onori della cronaca quando nel 1967, durante la Guerra del Vietnam, l'aereo sui cui viaggiava in una missione di perlustrazione venne abbattuto in volo dai Viet Cong. Si salvò, ma venne catturato e tenuto in prigionia per circa sei anni, fino al 1973. La sua carriera politica inizia nei primi anni '80, nel 1987 venne eletto per la prima volta al Senato e divenne rapidamente uno dei punti di riferimento del Partito Repubblicano. Sebbene sia un conservatore, McCain viene comunque visto come una personalità 'libera' all'interno della sua parte politica e per svariate volte ha votato in autonomia rspetto alle direttive del partito. Alle elezioni presidenziali del 2008 ottenne la nomination per candidarsi alla Casa Bianca, ma venne sconfitto da Barack Obama.

La sua ultima battaglia politica

Dinanzi all'inaspettata ascesa di Donald Trump alle primarie del Partito Repubblicano nel 2016, McCain prese radicalmente posizione contro il magnate newyorchese, in particolare contro le sue idee estremiste sull'immigrazione e per il fatto di essersi candidato in palese contrapposizione all'establishment del GOP. Trump lo aveva attaccato anche sul fronte personale, definendolo "non un eroe di guerra, ma uno che beneficia di questa fama solo per essersi fatto catturare. A me piacciono quelli che non vengono catturati in guerra dal nemico", aveva aggiunto il futuro presidente. Il fronte dell'opposizione interna a Trump fu rappresentato in particolare da lui e da Mitt Romney che avevano definito il candidato presidente "incompatibile con la storia dei Repubblicani" e, nel corso delle primarie, avevano sostenuto Ted Cruz, secondo in scia a Trump nella lunga corsa verso la nomination.

Quando quest'ultima divenne ufficiale, McCain dichiarò comunque il suo sostegno, revocato però quasi subito dopo la diffusione di dichiarazioni apertamente sessiste di Donald Trump. La sua ultima azione contro l'attuale amministrazione della Casa Bianca è dello scorso anno quando, immediatamente dopo l'intervento chirurgico per fermare il tumore, votò contro la revoca della riforma sanitaria di Obama che, comunque, finì per naufragare per svariati motivi. McCain ha definito Trump "un pericolo per gli Stati Uniti" e lo ha attaccato per i suoi presunti legami con i russi. A maggio di quest'anno, quando le sue condizioni di salute si sono aggravate, ha dichiarato a chiare lettere di non volere la presenza dell'attuale presidente USA al suo funerale.