Un guasto al motore dell'aereo fa saltare il rimpatrio dei 7 migranti tunisini che erano stati prelevati dalla polizia presso un Cpr di Torino in vista del viaggio in pullman verso Fiumicino e poi del nuovo trasferimento via cielo verso lo Stato di origine. Il volo charter doveva fare scalo a Palermo e infine toccare il suolo di Tunisi qualche ora dopo, se non fosse stato per l’imprevisto verificatosi intorno alle 9 del mattino. Verso le 14, l’ulteriore sorpresa, che ha cambiato con un colpo di scena ai limiti del paradossale destinato a mandare su tutte le furie il ministro dell’Interno Matteo Salvini, fautore della linea dura sull’accoglienza degli immigrati.

Oltre il danno, ecco quindi la beffa: tutti gli extracomunitari prima accompagnati da una nutrita scorta all’aeroporto romano e poi impossibilitati a decollare in seguito all’inconveniente tecnico del mezzo, saranno destinatari di un “foglio di via” che li inviterà a lasciare spontaneamente il territorio italiano.

Guasto al motore dell'aereo: migranti tunisini restano in Italia

Nessuno di essi, presumibilmente, si recherà “sua sponte” in Tunisia e quindi toccherà di nuovo ai poliziotti occuparsi di un eventuale fermo degli stessi soggetti con seguente riavvio della lunga e costosa procedura di riaccompagnamento coattivo in patria. A denunciare l’incredibile episodio e le sue prevedibili conseguenze, con una nota amara anche per l’inutile sacrificio di un turno prolungato (da 20 ore) di lavoro da parte degli agenti impegnati nella missione, è stata l’organizzazione sindacale delle forze dell’ordine Siulp.

Una vicenda, questa del mancato rimpatrio dei tunisini per un banale problema tecnica dell’aereo, che rimette platealmente al centro dell’attenzione del governo il problema della lentezza delle operazioni di allontanamento dall’Italia degli stranieri non in regola nonostante gli accordi sottoscritti con i Paesi di provenienza.

Volo charter di migranti verso la Tunisia salta per guasto all'aereo

Bastava poco, del resto, ad aggravare ulteriormente un quadro già reso assai complesso dallo stop imposto a sorpresa dalle autorità di Tunisi all’aumento dei posti (in parziale deroga alle procedure concordate a suo tempo) per i migranti “rispediti” a casa per mezzo di voli charter di Stato. Insomma, con la fine dell’estate e la notevole riduzione degli sbarchi la situazione è migliorata ma tanti nodi irrisolti in materia di immigrazione e sicurezza restano ancora da risolvere.