Si era definita una romantica scrittrice di suspense che ama trascorrere molto tempo a pensare agli omicidi e, di conseguenza, a come schivare le indagini. Nancy Crampton Brophy, 68 anni, autrice di un manuale apparentemente ironico dal titolo esplicativo 'Come uccidere tuo marito', sembrava solo mossa da una sfrenata fantasia con venature macabre e al limite dell'assurdo.
Invece dell'assurdo ha fatto ragione di vita e di morte reali. Detto e fatto: è stata arrestata dalla polizia di Portland, nello stato americano dell'Oregon, con l'accusa di omicidio, per aver freddato a colpi di pistola suo marito, lo chef Daniel Brophy.
Delitto teorizzato e realizzato ma non perfetto
Era stata proprio lei, l'omicida, ad annunciare su Facebook la triste notizia della morte di suo marito Daniel Brophy, nonché miglior amico, come da lei definito, e a dichiararsi 'distrutta'. Aveva ammesso che il loro matrimonio durato 27 anni aveva avuto alti e bassi, specificando però che nel complesso, i momenti belli erano prevalsi.
Ma l'autrice che nel suo blog si definisce 'scrittrice di fiction e non fiction' aveva omesso di precisare ai suoi lettori che aveva in serbo per loro un colpo di scena senza precedenti: dall'immaginazione era sconfinata nella realtà, uccidendo materialmente suo marito.
La romanziera aveva dedicato molta della sua produzione letteraria alle relazioni a due ambivalenti e burrascose, nonché a teorizzare il delitto perfetto nel saggio del 2011 dal titolo 'Come uccidere tuo marito' che però, evidentemente, a lei non è riuscito.
L'uomo che era un amato insegnante chef, era stato trovato lo scorso 2 giugno nell'area della cucina dell'Oregon Culinary Institute in condizioni estreme per ferite da arma da fuoco dai suoi studenti dopo aver sentito sconcertanti spari. Sono trascorsi tre mesi e su Nancy non c'era alcun sospetto. Eppure, le indagini hanno fatto il loro corso e mercoledì scorso il colpo di scena è toccato viverlo a lei: è stata arrestata con l'accusa di omicidio e uso di arma illegale.
La scrittrice è stata trasferita nel centro di detenzione della contea di Multnomah ed è comparsa una prima volta davanti al tribunale. Polizia e giudici non riescono a trovare un valido movente. Nei suoi romanzi ne indica tre: l'infedeltà, una relazione violenta, l'avidità.
Scrittrice con l'ossessione dell'omicidio
La sua ispirazione letteraria, vista con il senno del poi, pare tutto un programma.
Aveva scritto due romanzi ottenendo un discretto successo. Il primo, The wrong husband (Il marito sbagliato), racconta di una donna che fantastica su come uccidere il marito: praticamente il suo autoritratto, o un aspetto della sua personalità camuffato grazie al personaggio letterario. Nel secondo dal titolo The wrong lover (L’amante sbagliato), la realtà non è più rasserenante: c'è una donna che si finge morta per sfuggire a un compagno violento durante un naufragio nel Mediterraneo e viene poi catturata da uomini mandati a cercarla.
Infine, al culmine di questo itinerario 'creativo', il titolo di maggior successo 'Come e perché uccidere il proprio coniuge' in cui indica alle donne esasperate come compiere il delitto perfetto senza essere scoperte.
Sembrava fosse il parto di una mente fantasiosa e dotata di umorismo macabro. Invece poi il l'ossessione per l'omicidio è sconfinato nella realtà. Nel suo blog aveva scritto: "L'omicidio, il caos e il sangue sembrano fare per me, il che significa che mio marito ha imparato a dormire con un occhio solo".
Ma poi diceva che un crimine brutale preferiva raccontarlo che farlo perché avrebbe comportato la seccatura di vedere sangue e cervello schizzare sulle pareti, e non era brava a ricordare le bugie dette. Nel libro Nancy Crampton Brophy, ironizzava anche sul fatto che, 'una volta eliminato il problema' non si debbano passare i propri giorni a marcire in un carcere. E invece ora a lei potrebbe toccare proprio questo finale.