Le autorità sanitarie inglese hanno annunciato che è stata identificata una seconda persona positiva al virus del vaiolo delle scimmie ed è ora ricoverata nel reparto di malattie tropicali e infettive di Liverpool. Secondo i sanitari britannici, benchè l'infezione non possa diffondersi facilmente, è opportuno trattare il caso con tutte le dovute cautele, per cui il malato è stato trasportato nel più specializzato Royal Liverpool University Hospital, dopo che aveva trascorso alcune ore in un altro ospedale presso il quale si era recato con sintomi preoccupanti al ritorno da un viaggio in Nigeria.
L'epidemia del 2017
La Nigeria nel 2017 è stata colpita da un'epidemia di vaiolo delle scimmie ed è possibile che alcuni focolai siano ancora attivi e siano arrivati in Europa attraverso persone che si sono recate in viaggio nel paese africano.
Il primo malato registrato in Gran Bretagna è stato, in effetti, un militare delle Marina nigeriana che era andato in Cornovaglia per prendere parte ad una esercitazione militare e il secondo aveva trascorso alcuni giorni nello stesso Paese. Non vi è stato alcun contatto tra i due malati ed è singolare, a detta dei medici britannici, che si verifichino due casi a distanza di pochi giorni nello stesso luogo. Per questo motivo le autorità inglesi stanno rintracciando e controllando tutti i passeggeri dei voli su cui hanno viaggiato le due persone colpite, nonchè tutti coloro che per varie ragioni sono stati a contatto con loro.
Un virus pericoloso
L'Orthpoxvirus fu osservato per la prima volta nel 1958 su scimmie di laboratorio e per questo è comunemente chiamato vaiolo delle scimmie, e ha un tasso di mortalità piuttosto elevato, pari al 20%, quindi un malato su 5, secondo le statistiche ne muore. Non si trasmette da uomo a uomo, ma attraverso il contatto con scimmie, scoiattoli o roditori ammalati ( sangue, feci, liquidi ) o mangiando carne poco cotta di animali contagiati.
Si tratta comunque di una malattia rara, che presenta sintomi in comune con il vaiolo umano ovvero dolori muscolari, mal di testa, febbre ed eruzione cutanea di vescicole simili alla varicella, ma ben più gravi. Benchè la descrizione susciti raccapriccio e preoccupazione va comunque tenuto in considerazione che è il vaiolo delle scimmie meno pericoloso di quello umano, di cui è una variante nata dopo che i vaccini, negli anni '80, lo avevano debellato.