Sembrava di essere capitati all’improvviso dentro un film di Hollywood, ma purtroppo quello che stava succedendo era tutto vero: la sera di venerdì 14 un commando di almeno tre persone ha aperto il fuoco contro la folla a Città del Messico, nei pressi della frequentata Plaza Garibaldi. Lo slargo è famoso e molto frequentato dai turisti perché è il tradizionale ritrovo dei mariachi, gruppi di musicisti in abiti tradizionali che si esibiscono nelle canzoni popolari messicane. E proprio da mariachi erano vestiti i killer che sono entrati in azione, molto probabilmente per una faida della malavita, anche se gli inquirenti non si sbilanciano ancora: infatti spesso gli assassini assoldati dalle gang sono soliti travestirsi per destare meno sospetti ed avvicinare più facilmente le vittime degli agguati.

L’agguato con fucili e pistole da parte dei finti mariachi in Plaza Garibaldi

E così venerdì, poco dopo le 22, i tre killer hanno iniziato a sparare nella parte più a nord ovest della piazza, proprio nel punto in cui convergono due strade. A quell’ora la zona era affollata anche da turisti stranieri. I finti mariachi hanno usato fucili d’assalto e pistole, probabilmente tenuti nascosti nelle custodie per gli strumenti musicali che portavano con loro. Hanno esploso circa una sessantina di colpi, prima di scappare via, a bordo di motociclette.

È ancora incerto il numero delle vittime: sono rimaste a terra almeno tre persone e sette feriti, ma nelle ultime ore il bilancio sembrerebbe essersi aggravato.

Il Corriere della Sera parla di quattro morti, mentre secondo la Reuters sarebbero cinque, due donne e tre uomini, con almeno una decina di feriti, tra cui anche un turista straniero.

Probabilmente all’origine della strage c’è una faida tra bande rivali per il controllo della zona

In queste ore gli uomini delle forze dell’ordine stanno cercando di individuare i mandanti dell’agguato ed i motivi del gesto.

Anche non è ancora possibile fare delle ipotesi, appare credibile che ci sia un legame tra questa strage e la faida tra gang che sta insanguinando il quartiere Tepito, poco distante da Plaza Garibaldi.

Dopo la cattura del boss Roberto Esparza, chiamato El Betito, è scoppiata una guerra tra bande per assicurarsi il controllo del traffico di stupefacenti e di altre attività illecite come il racket contro i locali della zona.

Del resto rimane impressionante il numero di omicidi in città, drasticamente aumentato negli ultimi anni, tanto da raggiungere il suo picco massimo proprio nel 2017, anche se l’anno in corso sembra seguire la stessa tendenza.

Spesso vittime della criminalità sono giornalisti ed attivisti dei diritti sociali, come Margarito Diaz Gonzalez, che si era impegnato in una battaglia a favore della difesa dei siti sacri di Wixarica, che rischiano di essere compromessi da una serie di operazioni minerarie promosse da una società canadese: l’uomo è stato ucciso da sconosciuti sull’uscio di casa lo scorso 8 settembre.