Il rischio di contaminazione dalla cosiddetta “Febbre del Nilo” riguarda tutta la Sardegna. È quanto emerge dal comunicato dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS) che sintetizza i risultati del monitoraggio nei confronti del virus West Nile e Usutu. Tuttavia, il direttore generale dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale (IZS) di Sassari, Alberto Laddomada, ha tranquillizzato i cittadini spiegando che al momento non vi è alcun allarme, poiché i dati confermerebbero quanto già si sapeva dalle settimane precedenti.
Nell'Oristanese la maggior incidenza. Sardegna mobilitata
Il bollettino emanato dall'Istituto Superiore di Sanità ha evidenziato la provincia di Oristano come zona dove il virus è maggiormente attivo. Nell'uomo, così come nell'animale/vettore. Ed è proprio lì che si sono verificati tre casi di contagio umano: a Terralba, Tramatza e Arborea.
Ma per sconfiggere la Febbre del Nilo, l'isola è stata allertata e qualsiasi misura di prevenzione è già in atto, soprattutto per quanto riguarda le trasfusioni di sangue. A tal proposito, Alberto Laddomada, ha invitato i cittadini ad assumere condotte in grado di diminuire le zanzare nell'Ambiente. Ad esempio non tenere liquidi nei sottovasi, servirsi di prodotti repellenti, indossare pantaloni lunghi e, possibilmente, abiti scuri.
Nuovo caso ad Ardara?
Un nuovo caso di Febbre del Nilo sarebbe stato riscontrato su un volatile ad Ardara, nella provincia di Sassari. A darne notizia è il sindaco, Francesco Dui, che su Facebook ha affermato di non voler creare allarmismo, bensì rendere consapevoli i cittadini. Per evitare contagi, il primo cittadino ha incaricato una ditta che si occuperà della disinfestazione dell’intero centro abitato e monitorerà, in stretto contatto con l’ASL, la situazione.
Febbre del Nilo, di cosa si tratta
Il nome prende origine dal distretto di West Nile in Uganda, dove il virus è stato isolato per la prima volta. La patologia ha un procedimento endemico-epidemico e, originariamente, era diffusa soprattutto in Africa, Medio Oriente e India.
La trasmissione del virus del Nilo occidentale è costituito da differenti specie di zanzare che sono vettore primario.
Numerosi sono i fattori che facilitano la prolificazione delle stesse. Tra i più rilevanti vi sono le piogge intense, irrigazioni nelle zone campestri o le condizioni climatiche con temperature particolarmente alte, determinando così l'aumento dei contaminati. Anche i volatili, stanziali, migratori o domestici, diventano cruciali nella diffusione del virus essendo l'essere vivente più comunemente infettato. Tuttavia, il virus è in grado di infettare altre specie di mammiferi, oltre l'uomo. Infatti è stato identificato in alcuni alligatori, coccodrilli e anfibi.