Un grave fatto di cronaca è avvenuto ieri sera, a Milano, presso la sede della Scuola di Cultura Popolare di via Bramantino. A riportarne la notizia è stato Fabio Galesi, ex consigliere comunale del capoluogo lombardo. Solo nel mese di settembre, si tratterebbe del terzo caso di vandalismo a stampo omofobo e/o neofascista in Italia. Solo pochi giorni fa, infatti, si è assistito ad altri due episodi analoghi nelle città di Verona e di Roma, rispettivamente nei confronti di una coppia omosessuale e di una sede del Partito Democratico.
Galesi: 'Gesto ignobile e allarmante'
Come documentato dalle immagini, i banchi e le sedie della scuola sono stati ribaltati, mentre sui muri campeggiano una svastica e delle frasi scritte con della vernice rossa. La matrice omofoba del gesto, inoltre, è sottolineata dalle parole ''lesbiche'' e ''put***e'', accompagnate da disegni di genitali maschili stilizzati. Su un'altra parete, invece, si legge ''W Salvini'', un riferimento all'attuale ministro dell'Interno.
L'ex consigliere ha commentato quanto successo su Facebook. Sul proprio profilo, ha scritto: ''Mentre sono al dibattito della Festa dell'unità a Lambrate, ricevo le foto e il messaggio dell'assalto fascista alla Scuola di Cultura Popolare in Via Bramantino, nel Municipio 8, che da oggi avrebbe dovuto riprendere le attività.
Oltre il gesto mafio-fascista, da notare le scritte accanto le svastiche... Abbiamo un ministro degli interni che inneggia violenza. Un gesto ignobile e allarmante che tutte le forze democratiche del paese devono condannare''. Nel giro di poco tempo, la notizia dell'accaduto è stata condivisa anche dall'associazione de I Sentinelli di Milano, la quale ha affermato: ''Ormai è un assalto al giorno.
Ormai è sdoganato tutto. Tutto''.
Verona: coppia gay aggredita con della benzina
In modo analogo, il caso che si è svolto a Verona ha palesato sia sintomi di omofobia che una componente neofascista, suggerita dai simboli e dai riferimenti all'Olocausto che sono stati rinvenuti sull'abitazione delle vittime. Una coppia di omosessuali è stata aggredita con della benzina, mentre sulle pareti esterne della loro casa sono state trovate delle svastiche e la scritta ''Vi metteremo tutti nelle camere a gas''.
Per questo motivo, l'associazione Arcigay ha sottolineato la presenza di attivisti di estrema destra dichiarando che ''I fascisti sono ormai fuori controllo, legittimati da una politica che usa i loro stessi argomenti''. I due, inoltre, hanno raccontato d'aver subito altre intimidazioni, una in piazza Bra a Verona e l'altra per posta. Il 6 settembre scorso, infatti, hanno ricevuto una lettera anonima con affermazioni inneggianti a Hitler e insulti rivolti ad omosessuali e persone di colore.