A diversi giorni dalla divulgazione della notizia che ha visto il Ministro dell'Interno, Matteo Salvini, chiedere il blocco della nave 'Diciotti', facente capo alla Guardia Costiera italiana, sembra che non si parli d'altro. Diversi giorni fa, il leader del carroccio ha riferito ai suoi follower online che rischierebbe di dover scontare una pena detentiva, della durata di diversi anni.

Salvini rischierebbe la galera

Il Vice-premier Matteo Salvini, in occasione di una visita a Venezia, non si è detto intimorito, dopo aver ricevuto dei nuovi capi d'imputazione legati al suo 'no' gridato alla nuova operazione di sbarco-migranti della 'Diociotti' sulle coste italiane: nella relazione finale redatta dal Pm di Agrigento, Luigi Patronaggio, si evince che il leader della 'Lega' è accusato di aver compiuto un sequestro di persona, aggravato dal fatto che vi erano dei minori a bordo della 'Diciotti', abuso di atti d'ufficio per avere ignorato la normativa sugli sbarchi, omissione di atti d'ufficio per aver ignorato la richiesta della Guardia Costiera di approdo in un porto sicuro e in più il ricatto, ipotizzato dal Pm, da parte di Salvini nei confronti dell'Ue, per aver reso i migranti degli ostaggi allo scopo di scuotere l'indifferenza degli Stati membri dell'Unione Europea.

''Rischio 30 anni di galera, per aver difeso il diritto alla sicurezza degli italiani? Sorrido, lavoro ancora di più e tiro dritto'', ha rilasciato per iscritto sul suo profilo ufficiale Instagram, il leader della Lega.

Diciotti: dei 177 migranti, 100 verranno redistribuiti nella CEI, gli altri in Albania ed Irlanda

Tra le notizie di cronaca più battute dai principali siti d'informazione made in Italy, vi è la notizia concernente la tanto discussa vicenda che ha visto la nave 'Diciotti', bloccata per diversi giorni nel porto di Catania, a seguito del 'no' giunto dal Ministro dell'Interno al trasbordo dei 177 migranti che erano sulla nave italiana della Guardia Costiera. L'affaire 'Diciotti', che ha scosso l'opinione pubblica internazionale, si è concluso con la seguente soluzione: dei 177 migranti a bordo della nave rimasta bloccata per giorni nel catanese, 100 saranno ospitati dalla CEI ('Conferenza Episcopale Italiana'), 20 verranno accolti dall'Albania e 20 sono stati assegnati all'Irlanda.

Dei migranti trasbordati dalla 'Diciotti' in quel di Catania, alcuni sono stati fatti scendere prima di altri, per motivi sanitari. Il 'Vice Premier' ha dichiarato di aver contattato di persona la 'CEI', al fine di redistribuire i migranti sbarcati nel porto catanese, tra le chiese italiane.