Il vicepremier Matteo Salvini ha visitato oggi a bordo di un elicottero militare la zona nord di Israele, dove nei giorni scorsi ha avuto luogo l'operazione Scudo Nord contro i tunnel scavati dai miliziani di Hezbollah. L'operazione condotta dall'esercito israeliano mirava a individuare e neutralizzare i tunnel scavati da Hezbollah tra Libano e Israele e, secondo Al Jazeera, avrebbe avuto luogo solamente sul lato israeliano senza mai estendersi al territorio libanese.
Il Ministro dell'Interno, che è stato ritratto a bordo del mezzo militare, ha dichiarato che chi vuole pace non può non sostenere il diritto alla sicurezza e all'esistenza dello Stato di Israele.
Inoltre, ha definito terroristi islamici i miliziani di Hezbollah che scavano tunnel e che usano missili per attaccare la democrazia nella regione.
Imbarazzo negli ambienti della Difesa
La presa di posizione di Salvini ha scatenato un vespaio di polemiche, non solo perché i miliziani vengono definiti a chiare lettere terroristi islamici, ma anche perché, secondo l'AdnKronos, le dichiarazioni del vicepremier avrebbero causato imbarazzo nelle stanze del Ministero della Difesa Italiano e nel comando italiano della missione Unifil. Quest'ultima si svolge a sud, lungo la cosiddetta "blue line" ed è sempre stata caratterizzata dall'imparzialità del nostro paese nei confronti delle nazioni interessate.
Le dichiarazioni di Salvini, pertanto, potrebbero compromettere il delicato equilibrio che la professionalità dei nostri soldati avrebbe contribuito a creare nell'area di intervento.
Quanto diffuso da AdnKronos è stato successivamente commentato dal diretto interessato il quale si è detto stupito del clamore suscitato dalle sue affermazioni.
Secondo Salvini sarebbe chiaro che coloro che scavano tunnel sotterranei che sconfinano in territorio israeliano lo fanno per scopi illeciti. Il ministro si è inoltre detto orgoglioso dei sacrifici e del lavoro che i militari stanno svolgendo non soltanto in Libano, ma ha anche ribadito che i terroristi tali sono e così vanno definiti anche alla luce delle sentenze della Corte europea.
Nella vicenda è entrato anche Di Maio che ha espresso il proprio sostegno agli uomini della Difesa e ha dichiarato che la missione Unifil non solo rientra tra le missioni di pace più importanti che l'Italia sta svolgendo nel mondo, ma è uno dei migliori esempi di missione di pace super partes.