Una vicenda tanto assurda, quanto grave si è consumata in California, dove un bambino di appena dieci anni, Anthony Avalon, è stato ucciso dalla propria madre, Heather Barron, una ventinovenne del posto, dopo che quest'ultimo le aveva confessato di essere gay. Il piccolo sarebbe stato ucciso dopo una confessione che evidentemente ha scosso la donna: 'Mamma, mi piacciono i maschi'. Da lì, secondo quanto riferito dal quotidiano Il Mattino, sarebbe scaturito il brutale omicidio nei confronti del proprio bambino. Adesso, sia la madre del bimbo che il suo fidanzato, Kareem Leiva, trentaduenne di Lancaster, rischiano di essere sottoposti alla pratica della pena di morte, che si sa essere legale nello stato occidentale degli Stati Uniti.
Rischiano la pena di morte dopo aver ucciso il proprio bambino di dieci anni
Secondo quanto si apprende dal quotidiano in questione, dopo aver confessato la propria omosessualità alla madre, al ragazzino è stata dapprima versata salsa piccante sul suo viso, ustionandolo, e dopodiché lo hanno fatto cadere dopo averlo appeso a testa in giù. Come se non bastasse già tutto questo, il bambino è poi stato maltrattato difronte ai suoi fratelli più piccoli, che sono poi stati costretti dalla donna e dal compagno a picchiare la giovane vittima. Proprio per tutti questi motivi, oltre all'accusa di omicidio, a pesare molto sull'esito della condanna dei due ci sarebbe anche l'accusa di tortura.
Inoltre, pare che il dipartimento della contea di Los Angeles avesse già ricevuto varie segnalazioni rispetto alle violenze che il bambino era costretto a subire da parte della coppia.
Nonostante tutto questo, però, il bimbo non è stato allontanato e gli sarebbe stato permesso di continuare a vivere in casa con sua madre e con il suo fidanzato. Come spiegato dall'avvocato difensore del bambino, a seguito dell'omicidio del piccolo Anthony, sono state prese delle pesanti contromisure a tutela dei bambini minorenni e infatti ben sette bambini tra gli undici mesi e i dodici anni di vita sono stati allontanati dalla propria casa familiare.
In attesa che venga pronunciata la sentenza definitiva nei confronti della madre del bimbo e del suo fidanzato, i due si sono comunque dichiarati non colpevoli di tutte le accuse che gli sono state imputate. Nel caso in cui dovessero essere confermate, però, l'ipotesi della pena di morte potrebbe concretizzarsi.