Il nome, volutamente non originale, è 'titanic 2'. Costato almeno 500 milioni di dollari, come a rimarcare le differenze tra il mondo ricco che sciupa risorse per realizzare progetti stravaganti e quello poverissimo, il transatlantico clone di quello celeberrimo affondato nel 1912, dopo essere entrato in collisione con un gigantesco iceberg provocando la morte di 1500 persone, salperà nel 2022. L'ha fatto costruire nei cantieri cinesi, Clive Palmer, eccentrico miliardario australiano
Titanic II, il sogno di un miliardario australiano
Il progetto faraonico è del businessman stramiliardario e politico conservatore Clive Palmer che, nel 2012, si era messo in testa di costruire un esatta replica del Titanic, il transatlantico la cui storia è nota in tutto il mondo anche per il celebre film hollywoodiano che gli è stato dedicato, affondato nella notte tra il 14 e il 15 aprile del 1912.
L'eccentrico riccone australiano, dopo vari intoppi, tra cui un contenzioso con i cantieri cinesi, è quasi riuscito a realizzare il sogno di vedere riprodotte atmosfere della Belle Epoque del primo Novecento in un tempio di lusso galleggiante.
Il Paperon de' paperoni è lo stesso che ha già realizzato in Australia, nel Queensland, un vero parco di dinosauri chiamato Palmersaurus, proprio come il celebre Jurassic Park di Spielberg. Il Titanic 2, costruito dalla società Blue Star Line di cui è presidente, stavolta dotato di attrezzature ipertecnologiche, confort ai massimi livelli e soprattutto scialuppe di salvataggio, farà una crociera di due settimane percorrendo la stessa tratta oceanica del primo Titanic, in barba a qualsiasi scaramanzia, ovvero da Southampton a New York.
Ma nel viaggio inaugurale salperà da Dubai. Succederà nel 2022, ma ancora non c'è una data precisa, né si conosce il prezzo dei biglietti. Come spiegato dallo stesso Palmer, trasporterà passeggeri da Southampton a New York, ma circumnavigherà anche il globo, "ispirando e incantando le persone, mentre susciterà attenzione, intrigo e mistero in ogni porto che visiterà”.
Per replicare l'originale in tutto e per tutto, la nave sarà lunga 269 metri e larga 33, avrà lo stesso numero di passeggeri, 2400 persone, e di equipaggio, composto da 900 membri; ci saranno tre classi in cui sarà possibile viaggiare. Come l'originale avrà tre piani e 840 cabine. Stessi interni, stesse rotte, differirà in quanto a tecnologie e sistemi di sicurezza all'avanguardia tra cui procedure di evacuazione, controlli satellitari, sistemi di navigazione, radar digitali.
E tante scialuppe.
Il ritorno del Titanic, simbolo incerto
Il ritorno del Titanic era stato annunciato una prima volta per il 2016, quindi per il 2018. E invece i tempi si sono allungati molto a causa di problemi di vario genere: finanziari, costi di costruzione, dispute tra la società produttrice del magnate e i cantieri cinesi.
Il primo Titanic voleva essere il simbolo del progresso, della sfida umana alla natura e al destino realizzando il sogno di viaggiare dall'Inghilterra all'America in tempi brevi. Poi ci fu il naufragio, una delle peggiori catastrofi in mare nella storia della navigazione, e divenne simbolo di una disfatta a tutti i livelli, seguita dalla Prima guerra mondiale. Andò a picco anche un'ottimistica visione del progresso umano.
La tragedia del Titanic è stato un evento che ha segnato la storia dell'umanità, ancora oggi ad alto impatto emotivo, e ciò spiega il grande successo della pellicola di James Cameron con Leonardo Di Caprio e Kate Winslet che, a distanza di 20 anni dalla realizzazione, registra numeri da record. Osservatori disincantati si chiedono, alla luce del passato, cosa mai possa significare o dire dell'attualità il clone di un transatlantico affondato.