Dopo la proposta del sottosegretario alle Infrastrutture Armando Siri di slegare il reddito di cittadinanza dai Centri per l'Impiego e di creare una connessione diretta con il mondo delle imprese, arriva l'assist del direttore generale di Confindustria Marcella Panucci, che rilancia l'idea e afferma che questo "potrebbe migliorare la competitività delle aziende e dell'intero paese".

Le parole del vicepremier Di Maio

Da sempre una delle bandiere della campagna elettorale dell'attuale governo, in particolare del Movimento 5 Stelle e del vicepremier e ministro del Lavoro Luigi Di Maio, il reddito di cittadinanza partirà il prossimo anno.

A chi nei giorni scorsi ha ipotizzato modifiche al reddito di cittadinanza e una riduzione dei fondi per venire incontro a Bruxelles, il vicepremier replica: "Per tutte le riforme previste dal Governo, compreso il reddito, non è ipotizzabile nessun passo indietro. Anzi stanno per essere stampate circa 5-6 milioni di carte di credito (su cui verrà versato il reddito di cittadinanza), che verranno distribuite agli aventi diritto".

Confindustria apprezza la proposta della Lega di coinvolgere le aziende

Usare il reddito di cittadinanza come collante tra i cittadini e il mondo delle imprese e non solo come strumento di semplice assistenza: questa è l'idea proposta dalla Lega attraverso le parole del sottosegretario alle Infrastrutture Armando Siri e rilanciate dal direttore generale di Confindustria Marcella Panucci.

Il rinnovamento dei Centri dell'Impiego sarà la base essenziale per il funzionamento della riforma: modificarne la struttura sarà un processo difficile che richiederà molto tempo ma che alla fine andrà necessariamente portato a termine.

Gli obiettivi che potrebbero essere raggiunti

Versare all'azienda il "reddito" invece che al disoccupato, in cambio della sua formazione e della sua riqualificazione nel mondo del lavoro permetterebbe di creare figure professionali ricercate nel mondo del lavoro "moderno", abbassare il costo del lavoro per l'impresa che poi decidesse di assumere il formando e cancellare la visione del reddito come un intervento che premia chi non lavora.

In definitiva, per il direttore di Confindustria questa modifica, se attuata, potrebbe davvero rendere le aziende italiane più competitive e moderne, con l'inclusione di forza lavoro giovane e "digitalizzata". La speranza è che tutto il sistema paese possa trarne beneficio.