Da Lanciano, comune della Val di Sangro in provincia di Chieti, arriva una storia curiosa e singolare che ha come protagonista l'arzillo finanziere N.D.E., ormai in pensione e che compirà 96 anni nei prossimi giorni. L'uomo ha chiesto e ottenuto il divorzio dalla sua seconda moglie T.C., un'abruzzese di 41 anni più giovane di lui. Il motivo è molto particolare: le nozze non sono mai state consumate in quanto i due coniugi non hanno mai neppure dormito insieme. In realtà, dietro la sentenza che ha annullato il matrimonio, c'è un raggiro architettato - come troppo spesso capita - per motivi economici.

L'incontro e il matrimonio

Tutto ha inizio nel giugno 2007 quando l'uomo, vedovo da tempo, aveva deciso di trasferirsi in una casa di riposo per trascorrervi gli ultimi anni della sua vita. Considerando che la sua abitazione non gli sarebbe più servita, aveva incaricato un'agenzia immobiliare di Lanciano di trovare un acquirente. Qualche settimana più tardi l'agente, l'aveva messo in contatto con una 44enne. La donna, probabilmente fiutando l'affare, aveva instaurato un'affettuosa amicizia con l'ex finanziere in pensione. Riuscendo a conquistarsi la sua fiducia, due anni più tardi, lo aveva convinto ad accompagnarla in Municipio, per 'firmare qualcosa'.

Così, a sua insaputa, ma alla presenza di due testimoni, amiche della quarantenne, N.D.E.

si è ritrovato sposato senza neppure conoscere il conoscere il cognome della moglie.

La scoperta del raggiro

Per circa 8 anni, tutto è trascorso tranquillo: l'uomo è rimasto ospite nella casa di riposo e T.C., di tanto in tanto, ha continuato a fargli visita. Nel 2017, però, per via di un piccolo problema burocratico legato al pagamento di una tassa, le figlie dell'ex finanziere hanno scoperto che il padre risultava coniugato.

Pensando ad un errore, hanno cercato di risolvere la faccenda, rendendosi conto che, secondo gli atti del Comune, il papà era davvero convolato a nozze. L'uomo così si è ricordato che qualche anno prima era stato condotto in Municipio per "fare qualcosa", ma che non era mai stata sua intenzione contrarre matrimonio.

La richiesta di divorzio

L'anziano, saputo il raggiro, si è rivolto all'avvocato Andrea Cerrone, dottore di ricerca in Tutela dei diritti fondamentali. Il legale, ascoltato il pensionato e studiati gli atti, ha compreso subito che l'uomo era stato vittima di un raggiro e che lo scopo della donna è sempre stato quello di avere la pensione di irreversibilità.

Non potendo intraprendere un'azione per "simulazione matrimoniale", si è avviata una procedura volta allo scioglimento, con effetto immediato, del matrimonio, senza passare per la separazione. Secondo la legge italiana, infatti, è possibile ottenere il divorzio senza seguire la 'procedura standard' nei casi in cui le nozze risultino 'non consumate'.

In questo caso, tra marito e moglie, infatti, altro non c'era che una semplice e, neppure troppo affettuosa, amicizia.

Il Tribunale di Lanciano, nei giorni scorsi, si è espresso in merito alla vicenda e ha emesso la sentenza, annullando il matrimonio e condannando la ormai ex moglie a pagare le spese di giudizio (4.355 euro). Nel corso del dibattimento, è emerso che la lancianese si era 'premurata' anche di organizzare il funerale del marito con tanto di cassa zincata color grigio, arredi funerari e necrologio.