Ennesima polemica nel Salento per l'annullamento di un altro concerto di Giuseppe Povia, il cantautore milanese noto alla cronaca nazionale per la sua canzone "Luca era gay" e per le sue idee non conformi al pensiero scientifico nei confronti dei vaccini e anche sulla questione immigrazione. Dagli addetti ai lavori infatti, Povia è accusato di perpetrare una campagna di disinformazione proprio su questi ultimi argomenti. Il 22 ottobre prossimo il cantante doveva tenere un concerto a Felline, frazione di Alliste, in provincia di Lecce, in occasione della festa di Sant'Antonio.

Ora però il concerto è stato annullato, all'apparenza senza motivo, e il cantante si è scagliato subito contro il parroco locale, don Antonio Verardi, che secondo l'artista sarebbe responsabile in prima persona di aver annullato l'evento. Tra i due è nata una polemica al vetriolo.

L'artista contro il sacerdote

Povia ha pubblicato un video a mezzo social, come solitamente usa fare quando vuole esprimere una sua opinione. Nello stesso spiega i motivi che, a suo dire, avrebbero portato ad annullare l'evento. Tra l'altro non è la prima volta che un concerto del cantautore milanese viene cancellato: proprio ad aprile scorso un altro evento del genere fu annullato a Lecce. Per il cantautore sono ben chiari i motivi che hanno portato ad escludere dal programma della festa il suo concerto, che doveva tenersi il 22 ottobre prossimo, come detto nella piccola cittadina salentina, in occasione della festa patronale.

Nel video l'artista sottolinea come ormai tanti siano i pregiudizi nei suoi confronti e per questo, nel finale del video e nello stesso post su Facebook annuncia come stia seriamente pensando di smettere di cantare già a partire da dopo la fine questo mese. "Essere umiliato con un motivo lo accetterei, ma così, senza motivo, no", spiega il cantante ai fans al termine del suo lungo sfogo.

Intanto sulle dichiarazioni di Povia è intervenuto con fermezza il parroco, che ha spiegato come la parrocchia non c'entri assolutamente niente con la cancellazione dell'evento.

Il parroco locale: 'Non ho annullato nulla'

Don Antonio Verardi è chiarissimo sulla sua posizione. Alla stampa locale, Quotidiano di Puglia e Gazzetta del Mezzogiorno, ha spiegato come lui non abbia assolutamente annullato nulla, dichiarando a chiare lettere di non conoscere neanche il cantante.

Il sacerdote ha poi spiegato di non sapere chi abbia firmato il contratto con l'artista. A chiarire questo punto è Mauro Palese, colui che ha firmato il contratto. Lo stesso sottolinea come sia riuscito egli stesso a organizzare l'evento, grazie ad una personale conoscenza con il cantante, e conferma, punto fondamentale quest'ultimo, di aver firmato il contratto e di essersi impegnato in prima persona per trovare gli sponsor necessari alla riuscita dell'evento. Poi ha spiegato le presunte motivazioni dell'annullamento del concerto: tutto sarebbe partito da alcuni screzi all'interno del comitato organizzativo della festa, tra chi voleva mantenere la "tradizione" religiosa e chi invece voleva che all'interno del programma ci fossero alcune novità, come il concerto di Giuseppe Povia.

Alcuni membri si sarebbero così allontanati dal comitato, causando quindi l'annullamento del programma. Il cantante comunque continua a sostenere la sua versione, ovvero quello che il concerto sia stato annullato per le sue ideologie, talvolta molto differenti dal pensiero comune.