“Stiamo manifestando contro il nostro governo, un governo che pratica politiche fasciste e naziste”. Queste sono le parole di una studentessa intervistata oggi durante la manifestazione . Centinaia gli studenti scesi in piazza oggi, riuniti davanti al Ministero della Pubblica istruzione, a Roma. Gli studenti gridano la loro protesta contro un governo che ‘tratta gli studenti da criminali’ e contro una Politica che attua “politiche di chiusura e discriminazione verso il resto del mondo”

La politica del governo per la sicurezza delle scuole: aumento di telecamere e personale

Il governo italiano incrementa i controlli fuori dalle aule.

Aumentano le telecamere e il personale addetto alla sicurezza che monitora ogni giorno gli studenti che percorrono i corridoi delle scuole: “Fuori le guardie dalle scuole”: questo è il grido degli studenti. I manifestanti sono giovani dai 18 anni in su che chiedono a gran voce di eliminare ogni forma di controllo. Protestano contro una politica che, a loro avviso, attua politiche fasciste e chiedono di riappropriarsi della loro libertà di agire. “Non vogliamo essere trattati come dei delinquenti, non siamo in un campo di concentramento”. Parole forti quelle pronunciate da una studentessa che, armata di megafono e tanta energia, incita i compagni a “urlare” al mondo tutto il loro risentimento.

Gli studenti incitano il governo a preoccuparsi di stanziare fondi per migliorare la permanenza nelle scuole piuttosto che adottare misure di controllo ingiustificate.

Una protesta estesa a tutte le politiche governative

Una giovane studentessa fa riferimento all’ultima dichiarazione del Ministro degli interni. “L’ultima dichiarazione del Ministro degli Interni è stata di voler chiudere i negozi etnici entro le 21”.

Sarebbe una dichiarazione inaccettabile secondo questa giovane manifestante che critica anche la decisione della chiusura dei porti e delle frontiere. Nel 2018, i giovani di oggi, pretendono dal nostro governo una revisione integrale della politica attuata, che avrebbe esposto il nostro paese alle critiche delle più importanti istituzioni mondiali.

“Siamo in un'epoca in cui regnano la globalizzazione e il capitalismo“ conclude la studentessa, “non siamo una nazione solo di italiani, siamo una nazione cosmopolita”.

Gli studenti non intendono arrendersi alle politiche di questo governo e soprattutto i giovani, vogliono far sentire la propria voce.