In Indonesia varie squadre di soccorso stanno iniziando a valutare l'entità dei danni dopo il Terremoto di magnitudo 7,5 ed il seguente tsunami che ha colpito la grande isola di Sulawesi venerdì, lasciando oltre 1200 morti e migliaia di edifici distrutti.

Vaste aree della regione sono ancora irraggiungibili, le autorità non hanno i mezzi per affrontare l'emergenza e hanno ufficialmente chiesto l'aiuto internazionale. L'esercito è stato anche costretto a sparare sulla folla per impedire saccheggi.

Lo stato di emergenza a Palu

Ieri sono state scavate le prime fosse comuni dalle autorità indonesiane per provvedere in fretta alla sepoltura di centinaia di persone uccise dal terremoto e dallo tsunami che ha distrutto strade, abbattuto edifici e spazzato via case nella grande città di Palu e lungo tutta la costa.

C'è fretta di seppellire i morti per evitare il sopraggiungere di epidemie. Il bilancio delle vittime lunedì era di 844 morti, aggiornato ad oggi ad oltre 1200, ma sicuramente altri copri verranno trovati una volta che si riuscirà a scavare sotto le strutture crollate con l'aiuto dei mezzi pesanti ancora non arrivati in città. Le condizioni nella zona devastata sono terribili, con scorte di cibo e acqua che scarseggiano e pochi edifici abbastanza robusti da offrire protezione da eventuali scosse di assestamento. L'esercito è stato messo a guardia dei pochi negozi aperti e testimoni oculari, tra cui un reporter della BBC, raccontano di tentativi di assalto e saccheggio sedati dai militari con spari nell'aria e lancio di lacrimogeni sulla folla.

La scossa di terremoto ha provocato il fenomeno geologico chiamato "liquefazione delle sabbie": questo avviene quando un terreno sabbioso, saturo di acqua, viene sottoposto a vibrazioni (il terremoto) provocando il passaggio da uno stato solido e compatto ad uno con comportamento simile a quello di un liquido viscoso che provoca il cedimento delle strutture costruite sopra.

Molte strutture sono state lesionate proprio a causa di questo fenomeno.

C'è un video che mostra questo fenomeno: alberi ed edifici in movimento attorno ad una casa, come se stessero galleggiando sull'acqua.

La fuga dal carcere e gli studenti dispersi

Un portavoce della Croce Rossa, Aulia Arriani, ha dichiarato che i soccorritori hanno trovato i corpi di 34 studenti, e ne mancano all'appello altri 52 degli 86 che stavano frequentando un corso sulla Bibbia presso il centro di formazione Jonooge Church.

Un funzionario del ministero della Giustizia, Sri Puguh Utami, intanto ha comunicato che circa 1200 detenuti sono fuggiti da due prigioni statali per salvarsi dalle scosse. La maggior parte dei detenuti erano condannati per spaccio di droga o furti.

Gli aiuti internazionali

L'Indonesia ha dichiarato che accetterà aiuti stranieri dopo il terribile terremoto. Il presidente Joko "Jokowi" Widodo sta provvedendo a formalizzare ufficialmente la richiesta. Alcuni paesi si sono già impegnati ad offrire assistenza. Ad esempio, la Corea del Sud si è offerta di fornire fino a 1 milione di dollari in aiuti umanitari. Il governo sudcoreano, in un comunicato stampa, domenica sera ha dichiarato: "L'assistenza ha lo scopo di alleviare il peso che grava sulla popolazione in seguito alle vittime ed alla perdita delle proprietà".

La Commissione Europea ha annunciato di aver messo a disposizione 1,5 milioni di in aiuti umanitari per l'emergenza. Inoltre la Commissione manderà anche un esperto umanitario nell'area per contribuire a coordinare gli interventi di soccorso e ha anche attivato il servizio di mappatura satellitare di emergenza Copernicus. Anche Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, attraverso un tweet, ha promesso di aiutare l'Indonesia: "La Turchia è pronta a fare tutto quanto è in suo potere per aiutare l'Indonesia a curare le sue ferite".