Ritrovarsi a 17 anni a lottare contro una grave forma di melanoma. Una situazione davvero difficile da vivere per chiunque, figuriamoci per una giovane studentessa. In casi come questo ci si aspetterebbe il massimo supporto dei compagni, professori e in generale della Scuola. Non è andata così ad una ragazza che frequenta l’Istituto Superiore "Luca Pacioli" di Sant’Anastasia in provincia di Napoli. Al ritorno in classe, dopo la sosta estiva, si è ritrovata ancora una volta ad essere vittima di alcuni episodi di bullismo, sfociati, lo scorso 27 settembre in un’aggressione fisica, che le ha provocato una serie di danni, come la frattura di un dito della mano sinistra, e numerose ecchimosi e graffi su tutto il corpo; ma soprattutto gravi problemi psicologici, in un momento così difficile per lei.
L’aggressione da parte di una compagna all’uscita di scuola
Come risulta dalla denuncia presentata dai genitori, subito dopo questo episodio di bullismo la studentessa è stata medicata al pronto soccorso dell’Ospedale del Mare di Napoli. Secondo quanto riportato dal Mattino, già il giorno prima dell’aggressione si era verificata una scena simile in classe, ma il pronto intervento del docente aveva impedito conseguenze negative per la vittima.
A distanza di 24 ore ci sarebbe stato il secondo scontro, questa volta nei pressi dell’uscita del complesso scolastico e nelle zone esterne adiacenti: una compagna l’avrebbe ripetutamente insultata e minacciata, fino ad arrivare a colpirla. Come detto, oltre alle violenze fisiche, ci sarebbero state numerose pressioni psicologiche da parte dell’assalitrice, non curante dello stato di salute della sua compagna, a cui anzi avrebbe più volte ripetuto parole disumane come “devi morire”.
La denuncia dei genitori: scarsa attenzione da parte dell’istituto frequentato dalla vittima
A quanto pare ci sarebbero stati problemi simili anche in passato, tanto che la Asl locale avrebbe richiesto un supporto psicologico per la giovane, forse presa di mira proprio per la sua malattia. Ora tutti particolari della vicenda sono finiti in una denuncia dei genitori, inoltrata anche al provveditorato scolastico della Regione Campania.
Infatti i familiari della vittima lamentano la mancanza di ogni forma supporto da parte dell’istituto frequentato dalla ragazza.
Anche perché tutti i tentativi di stabilire un colloquio con preside e docenti per trovare una soluzione che potesse mettere un freno a questi episodi si sono rivelati a lungo andare inutili. Per troppo tempo nessuno ha preso provvedimenti e solamente quando ormai si era arrivati all’aggressione fisica è stato finalmente convocato un consiglio straordinario, che però non ha portato a nulla.
Nel frattempo la ragazza non vuole più andare a scuola: così i suoi cari hanno deciso di rendere pubblica la sua vicenda, per chiedere maggiore collaborazione ed aiuto soprattutto ai compagni, che dovrebbero sostenere la loro amica, infondendole speranza, visto che è impegnata a combattere una lotta così dura.