Matrimoni "combinati" per ottenere permessi di soggiorno in tempi brevi aggirando la legge: a Cosenza scattano le manette per un gruppo di cittadini italiani ed extracomunitari che lucrava sulla fornitura di documenti, rigorosamente falsi, ai migranti interessati a rimanere sul territorio italiano. Gli inquirenti, grazie alle investigazioni condotte dagli uomini del Ros dei Carabinieri, sono riusciti a sgominare una vera e propria banda di malviventi multietnica specializzata in organizzazione di nozze fittizie allo scopo di “bypassare” la normativa sulla cittadinanza agli stranieri.

Un sodalizio criminale, quello scoperto dai militari dell’Arma al termine della complessa attività di indagine, che vedeva sullo stesso fronte della barricata delinquenti “autoctoni” e immigrati per lo più di nazionalità marocchina, ognuno dei quali si occupava di mandare avanti la procedura di concessione del permesso di soggiorno tramite scorciatoie illegali e fraudolente.

Il tutto, precisano i responsabili dell’inchiesta, dietro lauti compensi quantificabili in cifre comprese tra i 4mila e i 7.000 euro a “prestazione”, soldi percepiti dai vari appartenenti al giro malavitoso in azione fino a qualche giorno fa nel Cosentino. Nell’ambito di tale operazione, sono state tratte in arresto 3 persone e perquisiti 6 soggetti sospettati di aver preso parte alle attività illecite con ruoli di spiccata responsabilità, mentre agli atti risulterebbero ben 13 indagati per il momento.

I provvedimenti restrittivi di carattere cautelare potrebbero preludere ad altre misure al vaglio della Procura della Repubblica di Cosenza: toccherà al magistrato titolare delle indagini Marisa Manzini (sotto la direzione del Procuratore Capo Maria Spagnuolo) valutare le posizioni delle persone intercettate dai Ros e sospettate di aver alimentato gli sporchi affari della “cricca” delle nozze combinate.

Gli episodi scoperti e contestati si erano svolti sia in città che nell’hinterland cosentino, dove donne italiane e migranti non regolari si incontravano su input dei “mediatori” in vista dei matrimoni fraudolenti finalizzati alla permanenza in Italia degli extracomunitari interessati ad ottenere permessi di soggiorno in violazione delle leggi vigenti. Almeno sette le nozze fittizie accertate dalla Procura nel corso delle indagini condotte con l’ausilio del Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri.