Salvatore Mannino, l'imprenditore 52enne scomparso da Lajatico (comune in provincia di Pisa) lo scorso settembre e ritrovato ad Edimburgo, in Scozia, senza memoria si sarebbe inventato tutto. Dietro la messa in scena - che ha creato un vero e proprio giallo internazionale - vi sarebbero delle incomprensioni famigliari e una suocera troppo ingombrante. L'uomo, infatti, ha ammesso che non sopportava più le dinamiche famigliari e voleva recuperare il proprio ruolo di padre e marito. Ora, è indagato per simulazione di reato.
La sparizione ed il messaggio cifrato
Il 19 settembre Salvatore Mannino, come ogni mattina, si era alzato presto per accompagnare a scuola i figli più piccoli. Poi, era scomparso nel nulla. Le ricerche erano iniziate immediatamente e si era scoperto che l'uomo aveva lasciato a casa - nascosta in un angolo della camera da letto - la borsa dell'ufficio. Una cosa piuttosto insolita per l'ex direttore del supermercato Pam di Prato che, qualche anno fa, aveva aperto una cooperativa di servizi a Fucecchio.
Nella borsa erano stati rinvenuti 10.300 euro (in banconote di dubbia provenienza), le carte di credito, il portafogli con la patente (ma senza la carta d'identità), un pc portatile e un foglio, scritto a mano, contenente due sequenze numeriche.
Il messaggio era stato decifrato quasi subito da Filippo, il figlio diciottenne: «Perdonami Scusa».
La famiglia, angosciata da quelle parole, aveva iniziato a temere il peggio.
Il ritrovamento, l'amnesia e la confessione
Nella cattedrale di St Giles, a Edimburgo, lo scorso 20 settembre venne ritrovato un uomo privo di conoscenza; trasportato in ospedale i medici si erano resi conto che era senza memoria: parlava un inglese scolastico, non comprendeva l'italiano, non ricordava il suo nome e non sapeva da dove veniva.
Diversi giorni dopo si era scoperto, grazie a dei tatuaggi, che quell'uomo era Salvatore Mannino.
Nessuno era riuscito a spiegarsi come e perché era arrivato fino in Scozia ed i medici, sorpresi di trovarsi di fronte ad un raro caso di amnesia totale, ipotizzarono una turbe psichica. Intanto i carabinieri, in Italia, continuarono le indagini e, sospettando che l'imprenditore stesse fingendo, lo hanno indagato per simulazione di reato.
Mannino, dopo essere stato trasferito all'ospedale di Pisa, nelle scorse ore, avrebbe svelato ai militari della compagnia di San Miniato il motivo di tutta quella messa in scena: "Volevo più attenzioni, non sopportavo più le dinamiche famigliari e non riuscivo più a trovare il mio posto in casa". Poi ha ammesso: "Mi sentivo schiacciato dalla suocera e volevo dimostrare di essere fondamentale per mia moglie e per i miei quattro figli":