Tutorial accuratissimi per preparare comodamente in casa bombe ed esplosivi efficienti. Li proponeva sul suo sito e su youtube un ex professore di ingegneria all'università 'La Sapienza' di Roma. Il docente, Paolo Maltese, 71 anni, in pensione dal 2004, è stato rinviato a giudizio. La Procura capitolina lo accusa di addestramento all’uso delle armi per via telematica. Ieri si è svolta la prima udienza del processo.

Professore fuori dalle righe, lezioni on line non 'ortodosse'

'esplosivo fatto in casa': il titolo della lezione 'sui generis' diffusa on line da Maltese, già docente di tecnologie elettroniche dello stato solido all'università 'La Sapienza di Roma' e figlio di un noto storico dell'arte, Corrado Maltese, morto nel 2001, non lascia adito a dubbi.

In un video, il docente dava indicazioni step by step, un passo alla volta, su come confezionare un ordigno di sicura efficacia.

Inoltre dispensava insegnamenti su come fabbricare il Tapt, materiale esplosivo a base di perossido d'acetone, la dinamite usata dai kamikaze e negli attentati terroristici compiuti dall'Isis in Europa, e su come assemblare un detonatore a distanza. Le lezioni presentate sul blog del professore che, alla voce storia personale, si definisce "contestatore nell'animo fin dalla nascita", erano intervallate da normali contenuti e commenti su fatti d'attualità. Risalgono a tempi non sospetti, prima dell'ondata di attacchi terroristici rivendicati dall'Isis che ha funestato l'Europa nel 2016.

Per questo sono passate inosservate per un po'.

Ondata terroristica, la Digos in casa del professore

Tutto cambia a fine marzo del 2016 dopo i tre attentati attentati dell'Isis a Bruxelles che causarono 340 feriti e 32 morti, 16 all'aeroporto di Bruxelles-National e 16 alla stazione della metropolitana di Maelbeek. Da quel momento si è intensificata l'allerta sulla Rete spesso usata dai terroristi islamici per reclutare nuovi seguaci, diffondere notizie, divulgare tecniche di attacco.

Di concerto con l'intelligence internazionale, le forze dell'ordine italiane cominciano a controllare minuziosamente siti e materiale on line. Dopo una segnalazione arrivano al blog del professore.

Quando il 30 marzo del 2016 funzionari della Digos compiono un blitz nella casa del docente a Testaccio, credono di trovarsi di fronte a un italiano radicalizzato che aspiri a diventare un kamikaze.

E invece, sorpresa, trovano un signore all'apparenza stupito quanto loro di quella visita non di cortesia. Il suo computer viene sequestrato e controllato, il sito viene in parte oscurato dalla polizia postale nella sezione concernente le informazioni ''esplosive'. Il docente viene rinviato a giudizio.

Professore a giudizio

Lunedì l'ingegnere si è trovato in un'aula di giustzia di fronte a un giudice monocratico e a un pm d'aula. Si è svolta la prima udienza. Maltese deve rispondere dell'accusa di aver addestrato e fornito per via telematica istruzioni sulla preparazione e sull'uso di materiali esplosivi e di congegni micidiali, oltre che di violazione della legge sulle armi.

La difesa del docente cerca di puntare sul fatto che Maltese avrebbe fatto un copia e incolla di informazioni reperite in Rete e già presenti su altri siti.

Ma anche aver commesso questa 'sola' azione per la legge italiana è un reato.

Intanto sul suo sito l'unica lezione rimasta visibile è quella inerente la preparazione del fuoco greco, miscela infiammabile usata dai bizantini per attaccare i nemici incendiando le loro navi, e qualche stravagante appello. Uno, rivolto all'Ente Supremo, dice così: "Dio, smettila di proteggere i potenti della terra. Così obblighi i poveracci a rivolgersi al diavolo".