La fotografia apparsa sui social media è stata prontamente cancellata dalle tre protagoniste di questa vicenda, ma ormai le ragazze erano già state compromesse. È successo martedì scorso, ma la vicenda continua ad indignare la Polonia, soprattutto perché nella nazione in cui c'è il famoso campo di concentramento le leggi sull’istigazione all’odio razziale sono molto severe.

Le ragazze sono state segnalate alle autorità

Forse per gioco, forse solo per racimolare qualche “mi piace” sui social, tre ragazzine durante una gita scolastica ad Auschwitz hanno sdegnato l’intero popolo polacco.

Le tre ragazze in questione – che attualmente sono in fase di identificazione – hanno voluto omaggiare il luogo di memoria con il tipico saluto nazista: il braccio allungato verso l’alto e la mano dritta in avanti. Nonostante la foto sia scomparsa velocemente dai social, le ragazzine erano già state segnalate alle autorità.

La foto che ha indignato il popolo polacco – e non solo – era ormai già stata inviata al gruppo Facebook del Centro Monitoraggio dei comportamenti razzisti e omofobi. Attualmente le autorità polacche sono in fase di riconoscimento e individuazione delle protagoniste di questa storia. Le ragazze rischiano fino a tre anni di prigione per incitazione all’odio razziale.

Il gruppo Facebook del Centro Monitoraggio dei comportamenti razzisti e omofobi, inoltre, avrebbe condiviso la fotografia incriminata proprio sul noto social network, sottolineando come ci sia la necessità di un'educazione sugli orrori dell'Olocausto e dei sistemi totalitari, in generale.

Il problema - evidenziano i vertici del centro - sarebbe proprio quello di rischiare che gli adolescenti siano sempre più inclini ad atteggiamenti a favore dell'odio razziale.

I comportamenti che "fanno male"

Non è la prima volta che accadono questi episodi di fronte alla scritta "Arbeit macht frei” (il lavoro rende liberi), posta sul cancello di ingresso del famoso campo di concentramento polacco.

Nel 2017, infatti, un gruppo di studenti svedesi è stato multato a causa di alcuni commenti inappropriati che i ragazzi avrebbero fatto durante la visita al museo di Auchwitz. Non solo, un altro episodio avrebbe interessato un ragazzo israeliano, il quale, al tempo, si rese protagonista di un gesto assolutamente inadeguato. L'israeliano, infatti, si abbassò i pantaloni in un altro campo di concentramento a Majdanek, vicino Varsavia. In quest’ultimo caso il ragazzo fu costretto a un pagamento di una multa di 250 dollari.