E' accaduto alla vigilia della giornata internazionale contro la violenza sulle donne in un Paese, l'Italia, dove dall'inizio dell'anno ci sono stati 106 femminicidi, uno ogni 72 ore. Un messicano 30enne, in vacanza a Firenze con la fidanzata cinese 21enne, l'ha uccisa al culmine di una lite nella stanza dell'ostello dove alloggiavano. Poi si è presentato alla hall per confessare il suo crimine.

Vacanza a Firenze finisce con un femminicidio

Il messicano e la sua fidanzata cinese di cui non sono state rese note le generalità, erano in Italia per un viaggio di 'piacere'.

Dal 20 novembre erano arrivati a Firenze per visitare la città sull'Arno, ripercorrere gli itinerari turistici classici e respirare bellezza. Oggi doveva essere l'ultimo giorno del loro soggiorno fiorentino, per poi ripartire. Ma il programma è decisamente saltato con un finale terribile per una lite degenerata, secondo gli inquirenti per 'futili motivi'. Stamattina erano nella stanza dell'ostello 'Plus Florence' di via via Santa Caterina d'Alessandria nei pressi della stazione. Vi alloggiavano da quattro giorni. Tra i due che si erano conosciuti un anno fa in Thailandia, è scoppiata una lite furibonda che è finita quando lui le ha stretto le mani intorno al collo e l'ha uccisa strangolandola.

Dopo averla uccisa è sceso nella hall: sconvolto per ciò che aveva appena fatto, ad alcuni dipendenti ha confessato il suo crimine.

Ospiti sconvolti: forze dell'ordine, polizia pm e medico legale nell'ostello

Un dipendente della struttura ricettiva dopo essere salito nella camera ha scoperto il corpo senza vita della ragazza.

Di lì a poco sul posto sono arrivati i poliziotti delle volanti e della squadra mobile di Firenze, quindi il medico legale e il pubblico ministero di turno Sandro Cutrignelli per gli accertamenti di rito. L'uomo è stato portato in questura per lessere interrogato. Restano ancora da capire il reale motivo del gesto e la dinamica dei fatti.

Sconvolti gli altri ospiti che non si erano accorti di nulla, almeno fino all'arrivo delle forze dell'ordine. Oggi la struttura era gremita di turisti e podisti che parteciperanno alla maratona di domani.

Femminicidio, una vittima ogni 72 ore

Domani si celebra la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Una giornata indetta dall'Onu fin dal 1999, per accendere i riflettori su una piaga sociale transculturale e transfrontaliera che accomuna le società del mondo più o meno 'evoluto'. Oggi a Roma si è svolta la manifestazione nazionale organizzata ormai da anni dall'Associazione 'Non Una di Meno', ed ha anche preso avvio la campagna bipartisan 'Non è normale che sia normale' presentata dall'ex ministro delle Pari Opportunità, oggi vicepresidente della Camera, Mara Carfagna.

La parlamentare ha presentato un emendamento per istituire un ulteriore fondo per assistere le famiglie affidatarie di orfani di femminicidio. Secondo i dati forniti dall'istituto di statistica Eures, in Italia nel 2018 si sono verificati 106 casi di femminicidio, uno ogni 72 ore. Più di tre donne a settimana sono uccise, tre volte su quattro da uomini: mariti, compagni o ex che non si rassegnano alla fine di una relazione. O che le colpiscono per liti e dissapori. Dal 2000 fino ad oggi, le vittime sono state 3100. Aumenta l'età delle vittime: proprio quest'anno con il picco dei 52 anni, e un terzo di loro aveva già subito maltrattamenti ripetuti. Quasi sempre sono uccise con armi da taglio, coltelli da cucina, per strangolamento, o con oggetti contundenti trovati a casa.

Il pericolo è quasi sempre all'interno delle mura domestiche. Le denunce restano ancora troppo modeste. Ma tra le vittime ci sono state donne che le avevano fatte senza che ciò sia servito a salvarle. A questi dati sconcertanti, si è aggiunto infine, un femminicidio 'in trasferta'.