Con 57 voti favorevoli e solo 16 contrari, la Regione Lombardia approva il primo provvedimento che autorizza l'installazione di telecamere all'interno degli asili nido o micronidi. Si tratta di un progetto davvero pionieristico in Italia, e la Lombardia diviene la prima regione ad utilizzare tale strumento di sorveglianza. Spesso e volentieri raccontiamo infatti di brutti fatti di cronaca che avvengono all'interno di tali strutture di istruzione: bambini maltrattati, rimproverati con maniere piuttosto forti a suon di schiaffi, le pagine sono davvero piene di episodi del genere.

Per questo si è deciso di approvare questa legge che, come ha dichiarato l'assessore alla Famiglia, Silvia Piani, ha lo scopo di tutelare in primis i bambini e poi le famiglie. I filmati che gli impianti di videosorveglianza riprenderanno non saranno ovviamente diffusi, ma saranno utilizzati solo dall'autorità giudiziaria, ove e quando se ne presenterà la necessità.

Passo in avanti nella sicurezza nei luoghi frequentati da minori

C'è da precisare che l'installazione di tali sistemi di sorveglianza non è per nulla obbligatoria. La Regione Lombardia ha stanziato un budget di circa 600 mila euro, da spalmare tra 2019 e 2020, che serviranno per installare gli impianti nelle strutture che ne faranno richiesta.

La stessa Piani ha precisato che il progetto è stato presentato dal consigliere regionale Simona Tironi (FI). Una iniziativa davvero innovativa, tutta proiettata alla sicurezza. C'è però che non la pensa in questa maniera. Ad esprimere voto contrario all'iniziativa, secondo quanto riportato dal quotidiano Repubblica, è stato il PD, insieme a Lombardi Civici e al consigliere Michele Usuelli, del partito europeista + Europa.

Lo stesso ha presentato circa 100 emendamenti, che dovevano servire in qualche modo ad ostacolare il progetto: dei 100 emendamenti presentati da Usuelli, 99 sono stati bocciati e solo 1 ne è passato, ovvero quello relativo alla realizzazione di una Commissione consiliare che si occuperà dell'analisi dei criteri dell'erogazione dei contributi per installare gli videosorveglianza.

L'opposizione: 'Investire in test attitudinali'

E' lo stesso Usuelli ha spiegare perché l'opposizione è contraria a questa iniziativa. Secondo quanto spiegato alla stampa, tale iniziativa serve veramente a poco, poiché i maltrattamenti non si combattono installando delle telecamere, ma investendo e prevenendo i brutti episodi con appositi test psico-attitudinali. Gli insegnanti infatti, quando concorrono per un posto in strutture del genere, per l'opposizione dovrebbero superare specifici test, anche psicologici. Nonostante qualche critica la legge ora c'è. Non ci resta che aspettare e vedere se e in quanto tempo essa porterà i risultati sperati.