I lavori sono fase di ultimazione e la nuova Scuola siciliana in Tanzania dovrebbe essere inaugurata nel 2019. Si tratta di una nuova scuola che la Comunità Cristiani nel Mondo sta realizzando nel villaggio di Ihimbo grazie a un’offerta fatta da monsignor Calogero Lupo, ex parroco della chiesa San Vito di Agrigento morto l’anno scorso, e alle donazioni di tanti agrigentini. A seguire il “progetto di evangelizzazione e di istruzione” è il parroco agrigentino don Saverio Pititteri. Nei giorni scorsi un sopralluogo in cantiere e tappa nel laboratorio di falegnameria dei Salesiani di Don Bosco ad Iringa per completare l’acquisto degli arredi per la scuola, la mensa e per la case delle suore e delle insegnanti.
Scuola ad Ihimbo realizzata con le donazioni di tanti agrigentini
“La nuova scuola – spiega suor Marianna Ferri, tra le suore Discepole del Redentore della Comunità Cristiani nel Mondo - si trova nel villaggio di Ihimbo, a 40 minuti da Ipogolo. Il progetto prevede una scuola materna, perché in quel villaggio non c’è nessun tipo di istruzione di base, e anche una casa per le suore e le ragazze che aiuteranno nella missione a svolgere queste attività di promozione umana, coinvolgendo anche ragazze del luogo per migliorare l’ambiente e per educare i bambini e i ragazzi della zona”. “Un progetto che si può realizzare grazie a monsignor Lupo e grazie all’aiuto di tante altre persone dell’Agrigentino – dice don Saverio Pititteri - che hanno saputo mettere un piccolo mattone affinché diventasse la scuola di tutti.
Un progetto – ha sottolineato la guida spirituale della Comunità Cristiani nel Mondo - che abbraccia la terra di Agrigento con quella di Iringa”.
Il progetto è delle suore della Comunità Cristiani nel Mondo
“Noi collaboriamo da sempre con la comunità Cristiani nel Mondo che ad Iringa ha una missione e tra le attività dell’ultimo anno c’è la costruzione di una nuova scuola materna in un posto molto lontano dalla città di Iringa.
Come associazione, grazie al contributo di alcuni donatori – dice il cardiochirurgo Giovanni Ruvolo, presidente della onlus A Cuore Aperto - contribuiremo all’acquisto di tutto quello che serve per gli arredi scolastici: banchi, sedie e cattedre per le aule, arredi per il refettorio e per la casa delle suore”. I volontari sono stati ricevuti dal vescovo della diocesi di Iringa, monsignor Tarcisio Ngalalekumtwa, che ha rinnovato l’apprezzamento per l’impegno profuso e i risultati raggiunti in questi anni.
Il vescovo ha sottolineato, durante l’incontro, l’importanza della cooperazione internazionale per dare risposte concrete, in particolare, sulla sanità e l’istruzione.
La Comunità Cristiani nel Mondo è da tempo punto di riferimento ad Iringa per chi arriva dall’Italia. Quanto è importante il contributo dei volontari ad Ipogolo? “Noi come suore Discepole del Redentore, della Comunità Cristiani nel Mondo, portiamo avanti la missione ad Ipogolo dal 1998. Le nostre attività principali – spiega suor Marianna Ferri - sono la formazione delle ragazze che desiderano entrare nella nostra comunità e l’aiuto ai malati nel dispensario della missione. Dal 2014 gestiamo anche una casa famiglia intitolata a Carlo Acutis, un ragazzo morto a soli 15 anni di leucemia fulminante.
Altre attività sono l’accoglienza dei bambini per attività ludiche, soprattutto il sabato. E poi in generale noi ci preoccupiamo di seguire le ragazze per la promozione della donna. Questo è il lavoro che ci prende maggiormente. Naturalmente, come in tutte le missioni, le novità non mancano, quindi ogni volta che c’è qualche situazione di emergenza per qualche famiglia bisognosa, per qualche bimbo particolarmente ammalato, noi aiutiamo queste persone a vivere una vita più vivibile. Il contributo dei volontari che arrivano dall’Italia è fondamentale, perché noi abbiamo bisogno di un arricchimento non solo materiale ma soprattutto di un confronto. Tutti coloro che vengono qui hanno talmente tanta freschezza, tanta gioia e tanto entusiasmo che per noi rappresenta uno stimolo a continuare, soprattutto quando siamo prese un po’ dalla stanchezza, dalla monotonia, accogliere ragazzi, adulti, ognuno con i suoi doni, il suo carisma, per noi è soltanto un arricchimento e una grande occasione per imparare e per crescere”.