Le sue condizioni sono estremamente critiche e, dal tardo pomeriggio di martedì 11 dicembre, sta lottando in un letto di ospedale tra la vita e la morte. Si tratta di Antonio Megalizzi, il giovane giornalista italiano, 29 anni di età, rimasto tragicamente coinvolto nell'attentato di Strasburgo, in Francia. Il ragazzo si trova in coma farmacologico e, purtroppo, al momento non dà cenni di miglioramento.
L'attentato
L'attentato, la cui matrice va ricondotta al terrorismo islamista, ha colpito i mercatini di Natale della città di Strasburgo, vero e proprio centro della comunità europea in quanto una delle tre sedi del Parlamento Europeo.
Il bilancio è stato grave: tre persone morte e 17 feritii. Esecutore materiale dell'attentato è Cherif Chekatt, un 29enne radicalizzato, già noto alle forze dell'ordine francesi che ieri sera sono riuscite ad individuarlo grazie alla segnalazione di un passante che lo ha riconosciuto. E' seguito uno scontro a fuoco nel quale il terrorista è rimasto ucciso. Assieme a Cherif sono state fermate altre cinque persone, ritenute a lui molto vicine, tra cui i genitori e i due fratelli. Chekatt, come riferiscono alcuni testimoni oculari della strage, avrebbero gridato 'Allah Akbar' (tipica frase dell'estremismo islamico che vuol dire 'Allah è grande') durante le concitate fasi della sparatoria.
Antonio non sarebbe operabile
Una tragedia immane quella che ha colpito Antonio e i suoi familiari. Il ragazzo, di professione giornalista, originario di Trento, si trovava a Strasburgo come inviato radiofonico per seguire le sedute del parlamento europeo. Dalle prime indiscrezioni sul suo stato di salute, sembrerebbe che - secondo il parere dei medici - non sarebbe operabile in quanto il proiettile si troverebbe in una posizione rischiosissima, ovvero tra la colonna vertebrale e la scatola cranica, vicinissimo alla spina dorsale.
Decisive per la vita di Antonio le prossime 48 ore: i dottori che lo hanno in cura dovranno decidere se vi saranno le condizioni per intervenire chirurgicamente ed esportare il proiettile. Ieri mattina il giovane che, come detto, si trova in coma indotto, ha ricevuto la visita dell'europarlamentare della Lega Mario Borghezio che ha dichiarato: 'Siamo vicini alla famiglia di Antonio.
E' una situazione tragica. Non possiamo fare altro che pregare e sperare'. Intanto, il Dottor Marco Cenzato, primario dell'ospedale Niguarda di Milano nonché pesidente della Società italiana di Neurochirurgia, ha comunicato la propria disponibilità a recarsi in Francia per valutare la situazione clinica del ragazzo.