Una vicenda certamente grave si è verificata nei giorni scorsi nella provincia di Bari, precisamente all'interno di una Scuola elementare, dove un ragazzino di appena sette anni, frequentante la seconda elementare, è stato 'rifiutato' dai suoi compagni di classe a causa di un disturbo del comportamento di cui soffre. Il piccolo, secondo quanto riferito dal quotidiano Il Mattino, ha la sindrome ADHD, un disturbo del deficit dell'attenzione e dell'iperattività e, per questa ragione, ben diciassette alunni, o per meglio dire famiglie, su un totale di diciotto, hanno richiesto il nulla osta per cambiare classe o addirittura scuola.
Secondo quanto si apprende, il piccolo sarebbe stato costretto a trascorrere gran parte del suo tempo assieme ad un'insegnante all'interno di un laboratorio, e la restante parte in aula ma senza poter avere un banco a disposizione.
Soffre della sindrome ADHD: viene rifiutato dai suoi compagni
Stando ai primi racconti, sarebbero stati i genitori degli altri ragazzini a fare la richiesta di essere trasferiti altrove. Il motivo di tutto questo è il timore che il bambino, soffrendo di questo disturbo comportamentale, potesse fare loro del male e in più potesse rallentare la didattica dei loro bambini. Adesso, quindi, il bimbo e sua madre hanno deciso di rivolgersi ad un'altra scuola della città di Bari, che sembrerebbe già disposta ad accoglierlo.
A sollevare il caso è stata la mamma del piccolo che ha diffuso l'episodio inviando una lettera a televisioni e giornali, chiedendo una soluzione e affinché si potesse fare emergere questo brutto episodio.
Pare che il bimbo, una volta giunto a scuola, si è accorto che non era presente nessuno dei suoi compagni di classe e quindi subito ha capito che qualcosa non andava.
Così, subito dopo si è rivolto a sua madre chiedendole se quella situazione che si era creata era nata per colpa sua. La donna, quindi, non sapendo dare una spiegazione né al bambino né tanto meno a lei, ha poi appreso la notizia grazie ad una comunicazione affissa accanto alla porta dell'ingresso. La madre del piccolo ha spiegato che il suo bambino ha diritto al sostegno ma che questo prenderà il via soltanto nel mese di dicembre.
A seguito della notizia emersa, la dirigente della scuola ha spiegato come è necessario risolvere questa criticità, in quanto questo è il mestiere di chi lavora a scuola, affermando che le risorse professionali sono state date in tempo a partire dal primo giorno, aggiungendone un'altra ad ottobre.