Il trapper Sfera Ebbasta ha voluto omaggiare le sei vittime morte poco prima del suo ultimo evento a Corinaldo, in provincia di Ancona, facendosi tatuare sul volto sei stelle vuote, tante quante sono state le persone coinvolte nella tragedia, che ha visto perdere la vita ben sei persone.
Sfera Ebbasta si è fatto un tatuaggio sul volto per le vittime di Ancona pic.twitter.com/tDvmMjub6d
— Francesca (@Fr4ncyTUrry) 10 dicembre 2018
Gli ultimi sviluppi della vicenda
Da qualche ora, è stata scoperta l'identità del presunto responsabile della tragedia, ossia un ragazzo incappucciato che avrebbe spruzzato dello spray al peperoncino, quest'ultimo risultante urticante per la folla presente alla serata.
Pare che questo sia uno stratagemma più volte usato in eventi di questo tipo, affinché i ragazzi, distratti dallo spray, fossero più facilmente preda delle loro azioni furtive, sottraendo beni quali cellulari o portafogli. Gli investigatori sono risaliti a lui, un ragazzo minorenne di 15 anni, grazie a un soprannome col quale era conosciuto tra i ragazzi presenti durante la serata evento di Sfera Ebbasta. Il giovane è in stato di fermo per la droga trovatagli in casa, dove gli investigatori sono arrivati dopo averlo identificato grazie alle testimonianze degli altri ragazzi che erano nel locale.
Purtroppo, però, non ci sono né video né immagini del momento in cui sarebbe stata utilizzata la bomboletta al peperoncino.
Quel che invece pare certo è che la capienza limite della sala aperta al pubblico fosse abbondantemente superata. Ad un numero massimo di 469 persone che potevano essere presenti in quello spazio, pare che i tagliandi staccati siano stati quasi il triplo: più di 1400. Data la circostanza, pertanto, la posizione dei gestori del locale si aggraverebbe.
Infatti, è stata constatata la mancanza di telecamere di sorveglianza sia all'interno che negli spazi esterni alla struttura che ospita la discoteca Lanterna Azzurra.
I nomi delle vittime
Asia Nasoni, promettente ginnasta ed Emma Fabini, entrambe di 14 anni. Daniele Pongetti aveva 16 anni e viveva a Senigallia come Asia. Benedetta Vitali aveva compiuto 15 anni ed era di Fano, il 15enne Mattia Orlandi, invece, proveniva da Frontone e la mamma Eleonora Girolimini, 39 anni, di Senigallia.
Quando ha capito cosa stava accadendo, non ha esitato un istante e ha pensato a mettere in salvo sua figlia proteggendola il più possibile con il suo corpo. "Mamma mi ha protetto fino all'ultimo istante" - ha raccontato la figlioletta di 11 anni - "Quando siamo finiti in mezzo alla folla lei urlava "c'è la piccola c'è la piccola". Cercava di farmi spazio con il suo corpo per non farmi schiacciare, poi è caduta più in basso".