spray al peperoncino: è il principale indiziato della tragedia di Corinaldo. Spruzzato da un 15enne fermato dai carabinieri, avrebbe provocato la strage in cui sono morti cinque minorenni e una giovane mamma. A seguire, dopo i fatti della discoteca 'Lanterna Azzurra', ci sono stati due gravi episodi a Scuola: lunedì, 10 dicembre, in un Istituto superiore di Pavia, oltre 30 intossicati, per uno spray usato da uno studente. Analogo episodio in una scuola di Songino, Cremona, dove una 14enne ha utilizzato per 'scherzo' lo spray urticante, rendendo necessari i soccorsi per cinque compagni e provocando lievi conseguenze per altri 15.

Ma le bombolette di autodifesa, usate illecitamente per scopi aggressivi, erano state protagoniste di episodi di cronaca già prima dei fatti di Corinaldo. Forse perché in Italia, tra tutti i Paesi dell'Ue, è facilissimo reperirle: la legge lo consente.

Spray al peperoncino, comune denominatore di più casi di cronaca

In Italia lo spray è legale per difesa personale dal 2011. Ma sempre più spesso è usato per scopi ben diversi ed è diventato il filo che unisce più fatti. Dal 2017, ci sono stati numerosi casi, sia nelle scuole, con 15 episodi registrati in vari istituti della penisola, che in locali.

Il 3 giugno 2017, il famigerato episodio di piazza San Carlo a Torino, durante la finale di Champions tra la Juventus e il Real Madrid, causato dall'uso dello spray a scopo di rapina.

Bilancio: 1526 feriti e una vittima. Ad ottobre 2017, lo spray è stato usato anche durante il concerto di Ghali ed Elisa a Torino, ma il locale è stato subito evacuato. Prima di Ancona, i concerti di Sfera Ebbasta a Ravenna, a dicembre, a Senigallia ad aprile, a Cinisello Balsamo a luglio, e a Mondovì a settembre, erano stati funestati da uso di bombolette urticanti.

Così anche lo scorso novembre all’Alcatraz di Milano, durante l’esibizione del rapper Achille Lauro. Nei locali spesso è usato da bande di rapinatori per seminare il panico e rubare portafogli, smartphone e collanine. Ipotesi che riguarda anche la strage di Corinaldo.

Tra i numerosi episodi nelle scuole, quello più grave è accaduto lo scorso 11 maggio all'istituto superiore statale 'Maria Curie' di Bussolengo, Verona.

Nello specifico, un ragazzo ha spruzzato il peperoncino nell'impianto di aerazione: in 500 sono rimasti intossicati e 17 sono finiti in ospedale.

Bombolette messe negli zaini dei figli dai genitori, con l'intento di 'proteggerli', diventano armi d'offesa. La piattaforma Skuola net ha fatto un'indagine tra 6500 studenti riscontrando che circa 1 su 10 possiede lo spray. E se tra coloro che lo hanno, il 48% l'ha usato realmente per difesa personale, il 40% lo ha usato per 'gioco' o curiosità.

Spray al peperoncino, la legge italiana è la più permissiva nell'Ue e oltre

Dal 2011 in Italia, grazie a un decreto del ministero dell'Interno, sono stati liberalizzati l'acquisto, la detenzione e il porto in pubblico dello spray usato come mezzo di difesa.

Unico requisito richiesto: aver compiuto 16 anni. Di facile reperibilità, si acquista in supermercati, tabaccherie, farmacie e anche on line, a prezzo modico: da un minimo di 6 euro ad un massimo di 20. Costituente principale è il principio attivo della capsaicina che agisce su occhi, mucose, provocando bruciore, tosse, lacrimazione, problemi respiratori da pochi minuti a mezz'ora.

Prima del 2011, era considerato dalla Cassazione un'arma vera e propria e avrebbe richiesto una licenza. Esattamente come è considerato tuttora in Paesi Ue quali Belgio, Danimarca, Gran Bretagna, Irlanda, Islanda, Norvegia, Olanda e Ungheria dove è in dotazione solo alla polizia. In Svezia e Finlandia è paragonato ad armi da fuoco.

In Germania, dove ha avuto origine, è permesso solo in quanto strumento di difesa da animali: per lo più, in dotazione ai postini per proteggersi dai cani. In Francia, è ammesso a partire dai 18 anni, Se in paesi quali Australia, India, Israele, Lettonia, Polonia, Russia, Slovacchia, Spagna e Sud Africa è consentito per autodifesa, in altri posti del mondo, come Hong Kong, è vietato e il possesso è punito con multa e carcere. Negli Usa, infine, ogni Stato regolamenta a modo suo, ma il possesso e il trasporto sono consentiti al di sopra dei 18 anni.