L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha rilevato che l'ipocentro del sisma, avvenuto a Catania, era posto a 1 km di profondità e l'epicentro era vicino ai comuni di Viagrande e Trecastagni. Secondo Francesco Peduto, il Presidente del Consiglio Nazionale dei geologi, la scossa di magnitudo 4.8 è stata così forte perchè di origine vulcanica e ciò sarebbe anche dimostrato dal fatto che l'ipocentro era localizzato ad 1 km di profondità. Ciò ha contribuito ad amplificare la scossa perchè, come dice il geologo Peduto, i terremoti di origine sismica, come quelli accaduti nell’Italia centrale, di solito avvengono a 10-15 km di profondità e per arrivare alla superficie l’energia sismica si disperde.

Ciò invece non accade quando la profondità è solo 1 km di distanza, perciò la scossa è molto forte.

Il legame tra il terremoto e l'eruzione dell'Etna

L'esperto dell'INGV Mattia ha parlato del legame che c'è tra il terremoto avvenuto a Catania e l'eruzione dell'Etna del 24 dicembre, affermando che la causa dei terremoti è da attribuire alle faglie, cioè quelle lineazioni della crosta dove si accumulano le tensioni rilasciate in modo violento. Tuttavia, se interviene una 'lama' di lava, il sisma è innescato dalla veloce risalita del magma. Secondo Mattia, questa 'lama' è spessa 3 metri e si è insinuata dentro il vulcano provocando un'abbondante eruzione attraverso un'apertura alla base del cratere sud est dello stesso.

Il terremoto si è originato dalla faglia 'Fiandaca'

Il tecnologo Mattia ha dichiarato che l'eruzione lavica ha di sicuro 'stimolato' una faglia ben precisa, la 'Fiandaca', da cui poi si è originato il Terremoto. L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia svolge ogni giorno attività di monitoraggio e stende rapporti per le autorità.

Soprattutto in questo momento l'INGV tiene sotto controllo l'andamento delle deformazioni del suolo. Risulta però difficile parlare di previsioni, non si può né escludere né confermare la possibilità di nuove scosse. Secondo l'esperto, il versante orientale dell'Etna è spesso interessato da terremoti di media magnitudo. Non si tratta di fenomeni che si possono evitare, però si può vigilare sul rispetto delle regole che riguardano la qualità e l'organizzazione delle costruzioni in aree soggette a pericolo sismico.

L'Italia si conferma, ancora una volta, un territorio particolarmente esposto a problemi di natura sismica, perciò sarebbe necessario, secondo gli esperti, non abbassare mai la guardia, provvedendo anche con pianificazioni a lungo termine.