Un'altra triste vicenda di maltrattamenti in un istituto per minori arriva dalla provincia di Bari, già colpita da episodi simili negli scorsi mesi, quando gli inquirenti sgominarono altre violenze in una scuola materna di Capurso, sempre nel barese. Questa volta gli episodi sono avvenuti in un centro di riabilitazione per bambini autistici e disabili. Le indagini, affidate ai Carabinieri della compagnia di Triggiano, hanno portato alla luce una situazione a dir poco scabrosa. I piccoli infatti sarebbero stati insultati e avrebbero subito anche violenze fisiche dagli stessi educatori finiti al centro dell'indagine.

Sarebbero cento gli episodi in un mese

E' stato un dipendente dello stesso centro di educazione ad avvertire l'Autorità Giudiziaria che qualcosa non andava per il verso giusto. Preso atto del racconto fornito all'A.G., la Procura della Repubblica del capoluogo pugliese ha dato avvio ad una intensa attività investigativa, partita ad ottobre del 2018. In breve tempo, anche con l'ausilio di telecamere nascoste, i militari hanno ripreso quando succedeva nella struttura educativa, che è convenzionata, secondo quanto si apprende dalla stampa locale, con il Servizio Sanitario Nazionale. In un mese gli occhi elettronici installati per le indagini hanno ripreso circa 100 di questi episodi. Il teste ha raccontato ai Carabinieri che gli episodi accadevano sin dall'anno 2016.

Preso atto del racconto del testimone, le cui generalità ovviamente non sono state diffuse, e di quanto ripreso, i Carabinieri hanno eseguito quattro ordinanze di custodia cautelare, nei confronti di altrettanti soggetti, rispettivamente di 42, 29, 28 anni.

Ci sarebbero altre due persone nel registro degli indagati

L'elenco delle persone indagate potrebbe arricchirsi ulteriormente, oltre ovviamente ai soggetti già arrestati.

Secondo alcune indiscrezioni riportate dalla testata giornalistica Leggo, altre due maestre sarebbero indagate. I minori sottoposti alle pratiche vessatorie da parte degli educatori hanno un'età compresa tra i 7 e i 15 anni. Essendo affetti da gravi forme di autismo, le vittime non riuscivano a comunicare neanche ai genitori quanto avveniva all'interno del centro educativo, pertanto l'aver commesso un reato simile nei confronti di bambini con questi problemi, ha aggravato la posizione degli indagati. Tutti gli arrestati sono finiti in regime di arresti domiciliari.