L’operazione si è conclusa alle 17 di sabato 12 gennaio (quando erano le 22 in Italia) a Santa Cruz de la Sierra, città situata nell’entroterra della Bolivia. Una squadra speciale dell’Interpol composta da investigatori italiani ha fermato Cesare Battisti mentre camminava tranquillo per strada, da solo in mezzo alla gente. L’ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo, 64 anni, indossava una barba finta per camuffarsi, pantaloni, una maglietta blu e degli occhiali da sole. Era latitante dal dicembre 2018, quando era arrivata la revoca della condizione di residente permanente in Brasile, concessagli da Lula alla fine del suo mandato, a differenza del presidente Michel Temer che aveva firmato l’ordine di estradizione dal Paese; inoltre Luis Fux, giudice del Supremo Tribunale Federale, ne aveva ordinato l’arresto dato il pericolo di fuga.
La caccia all’uomo partita prima di Natale
Battisti, che aveva in tasca un documento d’identità brasiliano con il suo nome e la data di nascita, è stato accompagnato in un commissariato di polizia per effettuare le prime operazioni di riconoscimento; secondo quanto rivela il Corriere della Sera, che per primo ha dato la notizia, non avrebbe mai parlato.
A quanto pare, già da Natale la squadra incaricata di trovare il terrorista aveva ristretto il raggio d’azione a Santa Cruz. Man mano che i giorni procedevano, anche grazie alle soffiate di informatori locali, la caccia all’uomo diveniva sempre più serrata, finché le ricerche non erano state limitate a tre o quattro zone della città.
Durante uno di questi appostamenti, condotti dagli investigatori dell’Interpol con il supporto della polizia boliviana, è stato notato Battisti, mentre camminava per strada con andamento ciondolante, forse perché ubriaco.
Si avvicina il rientro in Italia di Cesare Battisti
In quel momento è scattato l’accerchiamento del terrorista, che non ha opposto nessuna resistenza. Terminate le procedure burocratiche, dovrebbe arrivare in tempi brevi l’ordine di espulsione dalla Bolivia che potrà favorire il rimpatrio in Italia, dove Battisti deve scontare la condanna all’ergastolo per aver partecipato a quattro omicidi.
L’ex membro dei Pac, originario di Cisterna di Latina, è evaso dal carcere dI Frosinone nel 1981, dopo una condanna per banda armata. Da allora ha vissuto da latitante, tra il Messico e la Francia, prima di arrivare in Brasile nel 2004.
Nuovamente arrestato nel 2007, anno in cui è partita una disputa legale nei suoi riguardi, conclusasi solo con la decisione di Lula di concedergli lo status di rifugiato, l’ex terrorista godeva ancora di numerosi appoggi e si sentiva al sicuro, tanto da permettersi di passeggiare tranquillamente in strada, seppur con una barba finta.