Un uomo di 31 anni, Arafet Arfaoui, di origine tunisina è morto ieri sera ad Empoli durante un fermo di Polizia. Stava dando in escandescenze dopo essere stato colto in flagranza di reato e gli agenti lo avevano dovuto bloccare per portarlo in commissariato per le operazioni di rito.

Erano circa le 18 e 30 e il titolare di un negozio di 'money transfer' chiedeva l'intervento di una pattuglia della Polizia perché vi era un uomo che stava dando in escandescenza dopo che le banconote che chiedeva di inviare a casa sua erano risultate false.

All'arrivo degli agenti l'uomo continuava a dare in escandescenze

L'arrivo della pattuglia richiesta non è servito a calmare l'uomo anzi, ha continuato a comportarsi in maniera 'rabbiosa' tentando la fuga mentre gli uomini in divisa si stavano dirigendo verso di lui. Prontamente inseguito è stato fermato con molta fatica.

Si divincolava, scalciava e, secondo alcune versioni, avrebbe provato a fermare a morsi il tentativo degli agenti di bloccarlo e renderlo più innocuo. Quando gli uomini del commissariato sono riusciti a bloccare il tunisino, la tragedia.

L'intervento dei sanitari è stato vano: è morto per un arresto cardiaco

Arafet Arfaoui, mentre tentava di divincolarsi dalla stretta degli agenti perdeva immediatamente conoscenza e morendo sul colpo, a causa probabilmente di un arresto cardiaco.

Vano il tentativo di un'operatrice del 118 che nel frattempo era stata chiamata dalla Polizia per tentare di sedare l'uomo.

Mentre l'autopsia disposta dal procuratore di Firenza Christine von Borries dovrà chiarire con maggiori certezze le cause del decesso del tunisino, sono immediatamente divampate le polemiche. Se da un lato l'Acad, Associazione contro gli abusi in divisa ha accusato gli agenti di aver causato l'alterazione dell'uomo avendolo, secondo alcuni testimoni, legato sia alle mani che ai piedi, differenti i commenti del Sindacato autonomo di Polizia e del Ministro degli Interni Matteo Salvini.

Secondo i sindacalisti se gli agenti intervenuti avessero avuto in dotazione il taser avrebbero potuto fermare immediatamente l'uomo evitando il contatto fisico e, molto probabilmente, salvargli la vita. Immediato anche l'intervento del Vice Presidente del Consiglio Salvini. Con un posto trasmesso attraverso i suoi canali social ha espresso solidarietà e fiducia nei confronti degli agenti intervenuti e, testuale: 'Aggrediti e morsicati, hanno fatto solo il loro lavoro. Per fermare un violento ed evitare altri danni si usano le manette, non le margherite'.