Ha atteso la morte della madre per togliersi di dosso quel peso che si teneva dentro da tanti anni e che le ha condizionato la vita. Elena Sofia Ricci, attrice di successo, ha raccontato al quotidiano Libero l’esperienza traumatica vissuta quando era solamente una bambina: una violenza, per di più da parte di un amico di famiglia. “Ora che mia mamma non c’è più posso parlare liberamente – ha spiegato l’interprete 56enne nell’intervista – ho subito degli abusi quando avevo 12 anni”. Il silenzio si spiega con il fatto che fu proprio la madre a spingerla inconsapevolmente tra le braccia dell’aggressore, mandandola in vacanza con quell’uomo.
L’attrice ha spiegato di non essere ancora completamente venuta fuori dai traumi che risalgono a quell’episodio e le hanno lasciato un segno indelebile.
L’aggressore è stato arrestato, perché denunciato da altre vittime
L’attrice di “Loro”, che preferisce non entrare nei particolari di questa brutta vicenda, aggiunge anche che l’autore delle violenze è finito in prigione, perché il suo non era stato l’unico caso di abusi compiuto da questo pedofilo. C’erano state anche altre vittime, che hanno denunciato l’aggressore.
La Ricci è ben consapevole che esistono parecchi casi come il suo e che non tutti trovano il coraggio per denunciare: secondo una ricerca dell’Unione Europea otto volte su dieci storie come questa passano sotto silenzio.
Per questo, secondo l’interprete, movimenti come il #MeToo sono importanti perché rendono più consapevole chi subisce gli abusi, dando a queste persone la forza per parlare; infatti è importante capire che un uomo non può mai sfruttare la propria posizione di potere per aggredire una donna adulta o una minorenne.
Il coraggio di saper dire di no
Per l’interprete, pronta a tornare in televisione dal 10 gennaio con i nuovi episodi della serie tv “Che Dio ci aiuti”, i casi di coloro che hanno usato il proprio corpo per ottenere vantaggi di ogni tipo non riduce l’importanza dei movimenti di denuncia, che anzi sono utili a chiarire che certi comportamenti non vanno bene in ogni caso .
Bisogna evitare che le ragazze più fragili arrivino a pensare che vendersi sia la strada più rapida per raggiungere qualsiasi obiettivo, insegnando loro anche il valore di un “no” pronunciato anche in quelle situazioni in cui non è semplice farlo.
Di sicuro, una delle conseguenze del dibattito che si è sviluppato negli ultimi anni è stata la maggiore facilità con cui oggi le donne, celebri e non, parlano delle violenze subite, riuscendo anche a superare quel senso di vergogna che probabilmente le ha spinte a tacere per tanti anni.