Sarebbe stato rapinato di 40 mila euro in un campo rom, il tutto accaduto a Milano nella zona Chiesa Rossa. I riflettori della Cronaca Nera puntano nuovamente su Lele Mora, anche se stavolta nel ruolo di vittima. La vicenda però presenta punti poco chiari, a partire da numerose dichiarazioni controverse da parte dei protagonisti. C'è l'ombra di un raggiro del quale il noto ex agente dei VIP potrebbe essere stato oggetto, ma mancherebbero parecchi tasselli come si evince dalle indagini della Procura di Milano attualmente in corso.
Il presunto acquisto di una partita di champagne
Dunque, stando alla ricostruzione che è stata riportata dai principali organi di informazione, Mora si sarebbe recato nel campo per comprare una partita di champagne ad un prezzo estremamente conveniente. Non era da solo: insieme a lui anche un noto pregiudicato. A fornire il denaro sarebbe stata una terza persona, un altro pregiudicato che avrebbe poi iniziato a tormentare Lele Mora per riavere indietro i soldi che gli erano stati sottratti. Artefice della rapina sarebbe stata la persona che doveva consegnare le bottiglie di Cristal e Dom Perignon, tanto Mora quanto il suo accompagnatore sarebbero stati picchiati e cacciati dal campo. Successivamente il committente dell'acquisto, per riavere il denaro, avrebbe minacciato con veemenza lo stesso ex agente dello spettacolo.
Costui è poi finito in carcere per estorsione.
I dubbi della Procura
L'impressione, da questa storia, è che Lele Mora sia stato vittima di un raggiro ed in realtà potrebbe aver subito una truffa a scopo estorsivo. Dunque la partita di champagne sarebbe stata finta, un escamotage frequente per raggirare le persone e richiedere poi indietro il denaro 'prestato'.
Ma qui sono troppi i dettagli che non combaciano e gli investigatori hanno davvero pochi elementi su cui indagare o, forse, ne hanno fin troppi e troppo discordanti. Ad iniziare dalle versioni dei fatti: le dichiarazioni di tutte le persone coinvolte nella vicenda sono diverse e gli stessi inquirenti le hanno definite 'fumose'.
Oltretutto i fatti oggi contestati avrebbero avuto luogo lo scorso maggio ed in tutti questi mesi nessuno ha denunciato la rapina subita nel campo nomadi, mentre a denunciare l'estorsione che ha fatto scattare le manette per tre persone sono state due persone, padre e figlio. Stando ai racconti, sarebbero coloro che avevano proposto al pregiudicato l'acquisto dello champagne a prezzi modici.