Si torna a parlare di violenza sulle donne, in luoghi che, ad un certo punto, diventano meno affollati di quanto non lo siano in molte ore del giorno. Teatro di una vicenda che poteva finire in tragedia è la stazione Ostiense di Roma. Protagonisti, invece, sono una donna ed un cittadino ivoriano. L'extracomunitario ha, infatti, praticato violenza nei confronti della malcapitata e se non fosse stato per la presenza di un passante non è dato sapere fino a dove si sarebbe potuto spingere la violenza.

Ventiquattro anni per l'uomo, cinquanta per la per la donna

Secondo la ricostruzione fornita da tanti media, la donna stava camminando per la stazione Ostiense. Ad un certo punto sarebbe stata braccata da un cittadino ivoriano di 24 anni che, con violenza, ha provato a confinarla con il viso contro il muro, tentando probabilmente una violenza. Decisivo ai fini dell'evitare il peggio sarebbe stato l'intervento di un passante, che, grazie all'ausilio di uno spray urticante, ha potuto far dileguare l'uomo che ha seminato terrore nell'animo della malcapitata cinquantenne.

Decisivo il contributo di un passante

Le urla della giovane donna avevano tuttavia fatto scattare l'allarme nei confronti dei presidi delle forze dell'ordine presenti nella zona della stazione ferroviaria.

L'intervento, infatti, di una pattuglia dell'Esercito, unitamente a quello dei militari della Stazione dei Carabinieri di Roma Garbatella, ha permesso di intercettare l'uomo e identificarlo. Si tratta, come detto, di un uomo di ventiquattro anni di nazionalità ivoriana, caratterizzato però dall'essere un irregolare, con precedenti e senza fissa dimora.

L'intervento delle forze dell'ordine è stato seguito dal trasporto alla più vicina stazione dei Carabnieri, dove è stato ratificato l'arresto e il successivo spostamento dell'uomo all'interno del carcere di Regina Coeli. A riportare la peggio è stata, naturalmente, la vittima dell'aggressione che è stata assistita successivamente dai sanitari dell'ospedale "C.T.O Alesini" ed è stata dimessa.

Ci vorranno quindici giorni affinché possa rimettersi da un forte stato di agitazione e da un trauma al ginocchio causatogli dalla violenza utilizzata dal cittadino extracomunitario. Una vicenda che, ancora una volta, racconta come le stazioni ferroviarie siano luoghi in cui, attualmente, conviene non abbassare la guardia.