Amava sciare Camilla Compagnucci, bambina romana di nove anni, ed era felicissima in questi giorni di festività natalizie di trovarsi a Sestriere, rinomata località sciistica piemontese. Il padre, Francesco, le aveva regalato una vacanza premio per i suoi brillanti risultati scolastici. Ieri pomeriggio è morta cadendo dagli sci in località Sauze d'Oulx, in Val di Susa, andando a sbattere contro una barriera frangivento in legno.

Ora il padre disperato denuncia: "Se non ci fosse stata quella barriera, mia figlia sarebbe viva". Nello stesso punto l'anno scorso aveva perso la vita un ingegnere piemontese di 31 anni.

Pista 'Imbuto', l'incidente

La piccola turista romana aveva già sciato tutta la mattinata senza stancarsi. Ieri, intorno alle 14 e 30, stava sciando sulla pista detta 'Imbuto' per il restringimento con passaggio obbligato tra le rocce, in compagnia del papà e di un amico di famiglia. Si tratta di una pista rossa, molto impegnativa anche per buoni sciatori.

Purtroppo la bambina che indossava regolarmente il casco e ha cercato di puntare le racchette e aprire gli sci a spazzaneve per rallentare la corsa, ha perso il controllo degli sci, è caduta, è rotolata per cinquanta metri fino a finire fuori pista andando a sbattere violentemente, prima contro lo spigolo di una barriera frangivento, poi contro il suolo.

L'impatto le ha causato sia un trauma cranico e toracico, oltre che la frattura dello sterno, come poi appurato dai medici.

Era in gravissime condizioni quando con eliambulanza è stata trasportata in ospedale. Prima che l'elisoccorso potesse alzarsi in volo, la bambina era già stata rianimata per mezz'ora. Giunta all'ospedale Regina Margherita di Torino, è andata in arresto cardiaco.

È stata dichiarata morta alle 16 e 30.

Schianto mortale sugli sci, la disperazione del papà di Camilla

È stato il papà di ad avvisare la mamma della bambina della tragedia. Poi, ha raggiunto l'ospedale di Torino e lo stesso ha fatto la mamma prendendo da Roma il primo treno. Quel padre, vagando disperato tra i corridoi dell'ospedale dove la figlia era morta da poco, in lacrime e sotto choc, andava ripetendo che se non fosse stato per i maledetti frangivento a bordo pista, sua figlia sarebbe viva perché già altre volte avevano fatto quella discesa e stava sugli sci fin da piccolissima.

Il papà ha poi avuto un malore ed è stato ricoverato nel reparto psichiatrico dove ha trascorso la notte. E pensare che quella minivacanza, organizzata con altri compagni di classe della IV D dell'elementare Crispi di Monteverde, a Roma, e i padri, stava per saltare perché papà Francesco aveva avuto l'influenza. Ma per accontentare Camilla, anche se con un giorno di ritardo erano partiti e sarebbero dovuti tornare sabato.

Morire a nove anni sugli sci, le indagini

I carabinieri sciatori della stazione di Oulx hanno sequestrato l'abbigliamento di Camilla, giacca a vento, scarponi, casco, racchette, sci, e anche la barriera che ha causato il decesso della piccola, ma non la pista. La procura di Torino ha aperto un'indagine e il pm Valerio Longi che la coordina ha disposto l'autopsia sul corpo della bambina che sarà eseguita forse già oggi.

Nel mirino della Procura, la sicurezza degli impianti e la visibilità ieri in pista. Secondo Giovanni Brasso, presidente della Sestrieres spa, la società che gestisce gli impianti del comprensorio sciistico della Via Lattea, la pista, "regolarmente palinata, con i cartelli che consigliano di rallentare e con la barriera frangivento" sarebbe stata sicura e la visibilità era buona. Ma la scuola di sci di Salice sostiene, invece, che le condizioni delle piste non sono idonee per gli sciatori non esperti: c'è poca neve, sono ghiacciate, è difficile mantenere il controllo degli sci.

Incidente mortale già accaduto

Circa un anno fa successe un analogo incidente mortale. Un ingegnere torinese di 31 anni, Giovanni Bonaventura, perse la vità proprio sulla pista 'Imbuto' allo stesso modo: dopo essere caduto e scivolato fuori pista per oltre 200 metri, si andò a schiantare contro un paravento di legno morendo sul colpo.