Due anni di angoscia, poi la tragica notizia. I parenti di Antonino Donato avevano denunciato che il loro congiunto era sparito nel nulla nel luglio 2017. L’uomo, allora quarantenne, aveva lasciato nel 2015 la sua cittadina natale, Petrosino in Provincia di Trapani, per trasferirsi in Spagna a Madrid in cerca di una vita migliore. Ma da qualche tempo aveva smesso di dare sue notizie, allarmando i familiari. Così la Procura di Marsala aveva iniziato a indagare sulla vicenda, coinvolgendo anche le autorità spagnole. Finché l’amara verità non è venuta fuori.

In realtà Antonino era morto da tempo: la data del decesso infatti risale al 18 gennaio 2017 ma, per una serie di incredibili disguidi, non era stato possibile contattare nessuno in Italia per comunicare la scomparsa, a quanto pare dovuta a cause naturali.

Un banale errore di trascrizione ha impedito di contattare i familiari

È facile immaginare la solitudine con cui Antonino ha convissuto nei suoi anni spagnoli: quando è morto non aveva nessuno vicino a sé. Il mistero di questo assurdo silenzio, durato due anni, ha una spiegazione davvero banale: un errore di trascrizione. Infatti l’ospedale madrileno in cui l’uomo era ricoverato all’epoca ha fornito alle autorità italiane un cognome sbagliato.

Il Consolato d’Italia avrebbe effettuato le ricerche partendo da quel dato non corretto e quindi non è riuscito a trovare nessuno. Non si è pensato di svolgere qualche ulteriore approfondimento: questa storia è stata presto dimenticata mentre le esequie del povero defunto sono state celebrate in una sala vuota e sono state a carico del Comune di Madrid.

L’appello del sindaco di Petrosino

Tuttavia, in questi due anni, i fratelli e la madre di Antonino non si sono persi d’animo: sono andati più volte in Spagna a cercare notizie del congiunto, che sembrava scomparso nel nulla. Poi finalmente, grazie al fascicolo aperto dalla Procura di Marsala, le autorità di Madrid hanno voluto indagare sulla vicenda, finché non si è scoperto che Antonino era proprio quell'uomo misterioso deceduto in completa solitudine due anni fa.

A provarlo è stata la comparazione delle impronte digitali a cui si è aggiunto un doloroso riconoscimento fotografico della salma, che i familiari hanno effettuato nelle ultime ore. Ora che non ci sono più dubbi sulla tragica fine di Antonino i parenti, che ancora non conoscono nemmeno il luogo in cui è sepolto, vogliono avere maggiori notizie sulle ragioni della sua morte prematura a soli 40 anni. A tal riguardo il sindaco di Petrosino, Gaspare Giacalone, in un post su Facebook ha raccontato questa triste vicenda, chiedendo alle “autorità italiane e spagnole che sia fatta luce al più presto” su ciò che è accaduto.