Pur di poter andare in vacanza, una giovane madre ha preferito legare suo figlio di appena sei mesi al seggiolino lasciandolo da solo in casa. Un assurdo gesto che gli è costato la vita alla piccola creatura che non ce l'ha fatta a sopravvivere. La donna, Lovily Johnson, di appena ventitré anni, ha pensato bene di portare suo figlio Noah in mansarda e di lasciarlo lì per tre giorni. Giusto il tempo per trascorrere una piccola vacanza assieme ai propri amici fuori casa. Secondo quanto riferisce il quotidiano Il Mattino, infatti, il piccolo è rimasto in completa solitudine per diversi giorni senza l'aria condizionata e purtroppo è deceduto dopo diverse ore in preda alla disperazione.

La giovane mamma adesso è stata condannata a venti anni di reclusione.

Orrore negli Stati Uniti: la mamma lascia il figlio da solo per andare in vacanza e ne causa la morte

Stando a quanto si apprende dal quotidiano in questione, la donna, originaria del Michigan, è già madre di un'altra bambina ma non sapendo a chi lasciare il proprio figlio più piccolo, ha deciso di legarlo al seggiolino da auto e di lasciarlo nella propria abitazione. Un fine settimana all'insegna della spensieratezza, a base di droga e alcol, senza minimamente pensare al fatto che suo figlio nel frattempo si trovasse solo in casa. Nel momento del rientro della donna, ovviamente si è accorta che il bambino era privo di sensi e subito ha deciso di portarlo in ospedale.

Giunti nella struttura sanitaria, però, il piccolo era quasi in stato di decomposizione e quindi i dottori hanno deciso di allertare le forze dell'ordine.

Il giudice che l'ha condannata: 'Si tratta di un atteggiamento mostruoso'

È passata soltanto qualche ora, giusto il tempo per appurare cosa effettivamente fosse accaduto in quella casa, e subito dopo la donna è stata arrestata e nei giorni scorsi è arrivata la condanna definitiva da parte del tribunale incaricato.

Il giudice che è stato chiamato a pronunciarsi sulla vicenda, infatti, ha descritto questo tipo di comportamento come 'mostruoso', augurandole di non diventare mai più mamma. Il magistrato l'ha punita con una condanna di vent'anni di carcere per aver provocato la morte del suo bambino. La figlia più grande, invece, di appena quattro anni, è stata data in affidamento ai servizi sociali, i quali adesso dovranno occuparsi di fornire alla bimba un futuro il più roseo possibile lontano dalla propria madre.