Si tratta di una triste vicenda consumata nel comune di Anzio, in provincia di Roma, dove un uomo di 45 anni è stato arrestato dai carabinieri con l'accusa di violenza ed abusi sessuali nei confronti di una minorenne. L'indagato, arruolato da anni nell'esercito, non ha proferito parola alcuna al momento dell'arresto e si è fatto prelevare senza nessuna reazione, né azioni intimidatorie. Secondo le testimonianze raccolte dagli inquirenti, le violenze nei confronti della figlia andavano avanti da ben 5 anni, fino a quando la bambina, ormai 15enne, non ha trovato il coraggio di rivolgersi alle autorità locali e denunciare "il mostro".

Militare arrestato con l'accusa di violenza sessuale ai danni della figlia

Una terribile storia considerata come un vero e proprio calvario da quella ragazzina che, a distanza di 5 anni, ha trovato la forza ed il coraggio per denunciare l'uomo che abusava sessualmente id lei. Lo stesso uomo che avrebbe dovuto accudirla e coccolarla in qualità di padre, ha preferito mettere da parte le proprie inibizioni per soddisfare i propri desideri e violentare la bambina che, all'inizio delle violenze, non aveva più di 10 anni. Un susseguirsi di violenze fisiche e psicologiche che hanno segnato la vita della giovane vittima e che hanno fatto scattare le manette per un militare di 45 anni che, al momento dell'arresto, si è fatto trovare sul posto di lavoro senza opporre alcun tipo di resistenza ed è stato prontamente trasferito al carcere di Velletri.

L'Esercito Italiano ed il Ministro della Difesa si stringono attorno alla giovane vittima

L'Esercito ha prontamente preso le distanze dalla vicenda e si è schierato totalmente contro l'uomo, considerando con sdegno quanto accaduto e dichiarando una presa di provvedimenti non da poco.

Stando a quanto specificato dal comunicato militare, sono già state avviate tutte le procedure per sospendere immediatamente l'uomo dal servizio e da tutti gli incarichi a lui affidati. 'Tali soggetti non sono neanche degni di indossare l'uniforme', parole dure nei confronti di quell'uomo che per anni ha servito lo Stato per poi infrangere la legge al momento per lui più opportuno.

A dichiararsi vicino alla giovane vittima, alla quale dedica un abbraccio di solidarietà, è il ministro della Difesa Trenta che accusa senza alcuno sconto il padre della stessa per la condotta a dir poco deplorevole. Tutti si augurano che vengano presi i dovuti provvedimenti nei confronti di quello che, al dire del ministro, non è degno neanche di essere definito uomo.