E' una storia davvero inquietante quella che arriva dall'Argentina, precisamente dalla provincia di Cordova, dove una madre, Daniela Galarza, ha picchiato con violenza una delle sue tre figlie, la più piccola di tutte, di soli 7 anni. Il motivo dell'alterco della donna è stato quanto mai banale, il tutto sarebbe scaturito perché la bimba le ha chiesto di prepararle un tè caldo. La donna ha quindi detto alla piccola di alzarsi e prepararsi da sola il tutto, condendo con violenti schiaffoni la discussione. A questo punto, preoccupata, la sorella maggiore ha preso il cellulare e ha ripreso l'episodio.
La madre si è accorta delle riprese della figlia, e quindi le ha strappato il cellulare di mano. Per adesso nessuno è finito in carcere. Le autorità vogliono vederci chiaro, e capire come e perché sia maturato l'accaduto, e se si sia trattato di un episodio isolato oppure di una brutta storia di violenza, che andrebbe quindi assolutamente fermata.
Figlie affidate alla nonna paterna
Seppur al momento, come su detto, non ci sono state ancora conseguenze penali per la donna, la custodia delle sue bambine le è stata immediatamente revocata, in attesa che la faccenda si chiarisca del tutto. Le stesse sono state quindi affidate alla nonna paterna. Immediatamente il video delle botte sulla povera bambina ha fatto il giro dei social media, indignando la popolazione locale e non solo.
Nel video si vede la ragazza, seduta su un divanetto, che si copre per evitare i violenti colpi inferti della mamma. "Quanto ti costa preparare il tè caldo" - urla la madre alla figlia. A quel punto la figlia maggiore sbotta e grida "basta". La Galarza allora si volta verso di lei, strappandole il cellulare, e avvisandola di stare zitta.
Le immagini hanno inevitabilmente incastrato la donna, il padre avrebbe poi denunciato tutto alla locale stazione di Polizia di Morteros, località situata nella parte nord-occidentale della provincia di Cordoba.
Indagini a tutto campo
La Polizia quindi proseguirà nei prossimi giorni le indagini su questo spiacevole fatto di cronaca.
Una vicenda che, se non fosse stato per il tempestivo intervento della figlia maggiore, potrebbe avere avuto anche conseguenze ancora più gravi. Anche nel nostro Paese diversi minori sono stati ultimamente vittime di violenze all'interno dei nuclei familiari. Ricordiamo, uno su tutte, quella del piccolo Giuseppe, che domenica scorsa fu ucciso di botte, con calci e pugni, dal suo patrigno a Cardito, nel napoletano. Per l'uomo, un italo-tunisino di 24 anni, si sono aperte le porte del carcere.