La vita del piccolo Mason è stata interrotta per mano della crudeltà di quelle persone che in realtà avrebbero dovuto prendersene cura. La ventinovenne Anna Maree e il suo compagno trentasettenne William, infatti, hanno portato il piccolo di appena 22 mesi alla morte. Secondo quanto riferisce il quotidiano Il Messaggero, infatti, il bambino, che viveva in Australia, veniva costantemente rimproverato, maltrattato, picchiato, per poi essere abbandonato senza alcuna cura in preda ai suoi dolori. In una di queste scene di violenza, però, il bimbo ha purtroppo perso la vita: giorni dopo essere stato colpito all'addome dal suo patrigno tossicodipendente, Mason non ce l'ha fatta.
Pare, infatti, che la madre lasciasse spesso il suo bambino in affidamento al compagno. Adesso, però, è stata pronunciata la sentenza in cui i due sono stati dichiarati colpevoli.
Australia: il bimbo viene picchiato e abbandonato a se stesso a soli due anni
Stando a quanto si apprende dal quotidiano in questione, al bambino venivano riservate delle violenze talmente forti da provocargli delle gravi lesioni interne, così come la perforazione dell'intestino. A causa di tutto questo, il bimbo soffriva di attacchi di vomito, febbre alta e spasmi. Nonostante tutte queste incredibili sofferenze, nessuno ha fatto nulla affinché il piccolo venisse curato ed è stato lasciato in quelle condizioni per giorni, fin quando giunto ad un certo punto il bambino non ce l'ha più fatta ed è morto.
La madre del bambino, che nel corso della sentenza si è dichiarata pentita e dispiaciuta per quanto fatto, ha chiesto perdono assieme al suo fidanzato, ma chiaramente nessuno ha provato alcuna pietà nei loro riguardi.
Arrivate le condanne per la madre di Mason e per il suo compagno
Così, i due sono finiti in prigione: il compagno è stato condannato a nove anni di reclusione nell'immediato, mentre ad Anna Maree - accusata di omicidio colposo - è stata inflitta una medesima pena negli ultimi giorni.
La donna, che ha già scontato due anni e sette mesi di prigione, a partire dal mese di luglio potrebbe già fare richiesta per ottenere la libertà condizionata, anche se i giudici sembrano intenzionati a fare ricorso contro la sentenza nel tentativo di rendere la pena più importante. Per quanto riguarda il patrigno del piccolo Mason, invece, da quando è stato arrestato vive una condizione di vera e propria paura, in quanto ha subito diverse aggressioni da parte degli altri detenuti che gli hanno già provocato diverse fratture e un'emorragia cerebrale.