Esercitava la professione di chirurgo plastico in Romania da diversi anni presentando documenti e titoli prestigiosi falsi acquisiti in diverse città estere ed esposti nel suo studio. Un 39 enne originario di Venezia, Matteo Politi, nonostante sui social network decantasse le sue abilità nella professione di chirurgo plastico, possedeva solo la terza media ed esercitava la professione di chirurgo sotto il falso nome di Matthew Mode. Secondo le fonti, a smascherarlo sarebbe stata un’inchiesta giornalistica del quotidiano rumeno ‘Libertatea', avviata in seguito ad i sospetti di alcune infermiere che lo avevano notato impacciato anche nell'eseguire semplici gesti adibiti ai più comuni interventi.

Un 'falso' chirurgo di fama mondiale

L’uomo raccontava di possedere un curriculum importante e di aver operato per più di un anno presso quattro famigerate cliniche di Bucarest. Secondo alcune fonti avrebbe gestito più di cento pazienti senza ovviamente possedere alcuna competenza in campo medico chirurgico. Il “Dottor Politi” decantava di essere un chirurgo plastico britannico di fama mondiale con un curriculum da fare invidia a tutti i veri chirurghi. Secondo quanto dichiarato ed ovviamente inventato dallo stesso, avrebbe effettuato un brillante percorso di studi negli Stati Uniti e lavorato presso rinomate cliniche del Regno Unito, Spagna e successivamente Italia. L’uomo aveva inoltre raccontato di aver fondato una società in Italia con diversi ospedali.

Recidivo incastrato da un'inchiesta giornalistica

Il finto medico, secondo alcune fonti, a Verona nel 2011 era già finito nei guai per lo stesso motivo ed aveva deciso di patteggiare un anno e mezzo di reclusione. L’uomo ha successivamente riprovato ad esercitare la professione di chirurgo con titoli falsi in Romania cambiando identità.

Ad incastrarlo sarebbe stata proprio la mancanza di manualità e di preparazione che un chirurgo, dopo studi e praticantato dovrebbe avere in sala operatoria, ma che l’uomo ovviamente non possedeva. A far venir la verità a galla, sarebbe stata proprio un’inchiesta giornalistica avviata dai dubbi delle infermiere e degli altri medici che avevano collaborato con il finto chirurgo.

Le collaboratrici e l’intera equipe medica avevano notato l’assenza delle nozioni base da parte del chirurgo e si erano insospettite. Secondo quanto dichiarato dalle stesse, il finto chirurgo era talmente tanto impacciato ed impreparato, che per un’operazione di routine ovvero la sostituzione di una protesi al seno, solitamente svolta in un’ora, lui aveva impiegato all'incirca quattro ore. Il falso chirurgo plastico inoltre aveva in più occasioni dimostrato di non sapere indossare i guanti o predisporre un campo sterile necessario per gli interventi.