Ieri sera alle 22.38, si è conclusa la vicenda giudiziaria che per anni ha tenuto l’Italia con il fiato sospeso: Gratien Alabi, e cioè padre Graziano, il religioso congolese accusato della scomparsa e della morte di Guerrina Piscaglia, è stato condannato, in via definitiva, in Cassazione , a 25 anni di carcere.

Il religioso che in primo grado, dalla Corte d’assise di Arezzo era stato condannato a 27 anni di carcere, poi successivamente ridotti in appello per il ricalcolo della pena a 25 anni, negli ultimi mesi era stato posto agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico, proprio presso il convento dell'Ordine dei Padri Premostratensi a Roma.

Qui, mercoledì sera, padre Graziano, dopo la sentenza della Corte Suprema, è stato raggiunto dai carabinieri della compagnia di Arezzo, guidati dal maresciallo Tommaso Surico, ed è stato accompagnato presso il carcere romano di Regina Coeli.

Il marito: 'Giustizia è stata fatta, ma ridatemi il corpo di mia moglie'

Mirko Alessandrini, il marito di Guerrina, che ha seguito tutta l'udienza in Cassazione e che era anche presente alla lettura della sentenza, ha commentato a caldo: "La parola fine ora è stata scritta: siamo soddisfatti ed infatti ora giustizia è stata fatta. Rimane solo l'angoscia di non sapere dove è il corpo di mia moglie".

Era il 1 Maggio del 2014, quando di Guerrina Piscaglia si persero le tracce: la 50 enne scomparve improvvisamente, lasciando un marito ed un figlio, Lorenzo, a Ca’ Raffaello nell’Aventino.

Subito gli investigatori intrapreso le indagini ed ricostruirono, proprio grazie a diversi testimoni ed ai tabulati telefonici, che tra padre Graziano ed Guerrina vi era una relazione.

Padre Graziano l’avrebbe uccisa in un momento di rabbia e avrebbe occultato il cadavere

Secondo l’accusa, padre Graziano, avrebbe ucciso la donna in un momento di rabbia, proprio a seguito di alcune minacce da parte di Guerrina di rivelare ai superiori del frate la loro relazione.

Così, terrorizzato, Gratien Alabi, avrebbe ucciso (per strada o in canonica) la donna e avrebbe fatto sparire il corpo, ancora oggi non rinvenuto, depistando in questo modo le indagini.

Padre Graziano, che dal canto suo ha sempre negato di aver avuto una relazione con Guerrina, e si è sempre proclamato innocente, subito dopo la sentenza ha detto di essere pronto ad andare incontro a quello che l’attende e che sconterà la pena che gli è stata inflitta, anche se “non lo merita".