E' una decisione che sta facendo discutere quella presa dall'Università di Pavia, che ha decretato lo stop agli esami di Stato dei Biologi. Questo provvedimento è stato preso in segno di protesta contro le dichiarazioni del presidente dell'Ordine Nazionale Biologi, Vincenzo D'Anna, il quale vorrebbe finanziarie le ricerche dell'associazione Corvelva. Le stesse puntano a dimostrare che i vaccini non sono del tutto sicuri. I docenti pavesi non ci stanno e ritengono questa decisione assurda, per cui, fanno sapere dal capoluogo di provincia lombardo, le commissioni non saranno più disponibili a fare esami fino a quando lo stesso Ordine manterrà tali posizioni.
L'Università: 'Pericolosità smentita dalla scienza'
Dall'ateneo, e precisamente dal Dipartimento di Biologia, spiegano che la pericolosità dei vaccini è stata categoricamente smentita dalla comunità scientifica. Come ben si sa, infatti, molte polemiche sono sorte, specialmente negli ultimi anni, proprio a proposito della presunta pericolosità dell'immunizzazione. In questo senso va l'ideologia dei no-vax, ovvero di tutta quella gente che pensa che vaccinarsi sia pericoloso e non sicuro. Gli stessi vaccini sono ritenuti responsabili, sempre da parte no-vax, di numerose patologie, una tra tutte, l'autismo. Neanche su questo punto convergono gli scienziati. Si dice d'accordo con la protesta in questione, Carlo Alberto Redi, uno dei massimi biologi in attività in Italia e decano dello stesso Dipartimento di Biologia dell'ateneo, il quale dichiara che l'ordine nazionale, a suo avviso, sta effettuando delle scelte che, per dirlo con i termini da lui espressi, "non suonano scientifiche".
Corvelva: 'C'è bisogno di uno studio indipendente'
Sulla questione è ovviamente intervenuta l'associazione che dovrebbe quindi beneficiare dei fondi per portare avanti queste ricerche. Da Corvelva fanno sapere che, al giorno d'oggi, c'è comunque bisogno di uno studio di un'ente indipendente per verificare se non ci sia nessun pericolo per la Salute di chi si vaccina.
Proprio lo scorso 13 dicembre è apparso un articolo sulla prestigiosa rivista Nature, che riportava proprio la notizia dei finanziamenti ricevuti. Nell'occasione, proprio D'Anna aveva espresso il suo parere sull'argomento, sostenendo che "il lavoro condotto in laboratori pubblici e università è solitamente influenzato o finanziato da compagnie che producono vaccini".
Sicuramente sulla vicenda nei prossimi giorni ci saranno ulteriori sviluppi, il dibattito resterà sicuramente aperto. Proprio ieri infine, sulle nostre pagine on-line, raccontavamo la vicenda di Ethan, il ragazzo statunitense che ha deciso di sfidare i suoi genitori no-vax e adesso, a 18 anni, vuole immunizzarsi. Il caso sta facendo parlare di se in tutti gli Stati Uniti.