Nei giorni scorsi, dopo la notizia della condanna per pedofilia, il cardinale australiano George Pell è stato ufficialmente destituito dall’incarico di prefetto della Segreteria per l’Economia della Santa Sede. Ne ha dato notizia con un tweet Alessandro Gisotti, portavoce della Santa Sede.

Pell non è più responsabile del Dicastero economico, ente istituito nel 2014 da Papa Bergoglio per regolare le finanze del Vaticano.

Il cardinale era già stato congedo da questo incarico nel mese di giugno del 2017, per trasferirsi in Australia e difendersi dalle gravi accuse che gli erano state rivolte.

I fatti risalgono al 1996

In quel periodo, George Pell era arcivescovo di Melbourne e molestò due coristi di 12 e 13 anni. Si parla di violenza sessuale a minori e atti osceni in presenza di bambini, accuse gravissime e terribili che comportano per il cardinale il rischio di una condanna fino a cinquant’anni di carcere. Lo scorso 11 dicembre, il tribunale australiano aveva emesso la sentenza definitiva, a Pell era stata però concessa la libertà su cauzione per permettergli di effettuare un intervento chirurgico al ginocchio e da mesi risiedeva nella propria abitazione.

Ma dall’Australia è arrivata la notizia della revoca della libertà su cauzione, decisione presa dalla Corte di Melbourne, che ha avuto come conseguenza la detenzione in carcere del cardinale, in attesa del 13 marzo, giorno previsto per la lettura della sentenza.

In arrivo la richiesta di risarcimento di una delle vittime

È di questi giorni la notizia che il padre di una dei coristi molestati da Pell intenterà una causa di risarcimento contro il cardinale e contro la Chiesa cattolica.

Lo studio legale che rappresenta la parte lesa, afferma che il ragazzino soggetto alle 'attenzioni' di Pell non avesse mai parlato in famiglia degli abusi, continuando a soffrire di uno stato grave di stress. Per dimenticare la vicenda il ragazzo era ricorso alla droga fino a morire di eroina nel 2014, all’età di 31 anni. È un altro caso terribile che riguarda la Santa Sede; proprio nei giorni scorsi Papa Francesco ha concluso il summit con i presidenti delle Conferenze episcopali, per combattere la piaga della pedofilia nella Chiesa.

La vicenda del cardinale Pell segue la notizia che riguarda l’ex arcivescovo di Washington, Theodore McCarrick, anche lui condannato per abusi sui minori. McCarrick è stato ridotto allo stato laicale e ora c’è chi chiede un trattamento analogo anche per il cardinale Pell. Ma al momento la Santa Sede è cauta e attende il verdetto definitivo del tribunale australiano.